Quali prodotti ha utilizzato il Comune di Messina per sanificare le spiagge e le strade della città? È quanto si chiede e chiede al sindaco Cateno De Luca Legambiente. Dopo una prima richiesta di chiarimenti inoltrata lo scorso agosto, l’associazione ambientalista sollecita una risposta che – a quanto pare – non è ancora arrivata.
Il caso è noto. Quest’estate il Primo Cittadino ha dato disposizione a MessinaServizi Bene Comune affinché sanificasse le spiagge e le strade della città, per poi mostrare in un video condiviso su Facebook le operazioni. La questione ha generato una serie di perplessità e polemiche, tanto che se ne è parlato anche su quotidiani e tv nazionali. Dopo qualche giorno, Legambiente Messina ha chiesto chiarimenti al sindaco De Luca circa i prodotti utilizzati per la sanificazione.
La prima richiesta risale allo scorso 17 agosto 2020, l’associazione ambientalista ha inoltrato una e-mail tramite pec avente per oggetto “Richiesta informazioni sui prodotti utilizzati e le modalità di esecuzione degli interventi di sanificazione e disinfestazione nella città di Messina” al sindaco Cateno De Luca, all’Assessore con delega agli interventi igienico-sanitari e al Presidente di Messinaservizi Bene Comune.
Da allora, spiegano da Legambiente, tutto tace (o quasi). Il Dipartimento Servizi Ambientali del Comune di Messina ha inoltrato all’Associazione la nota con cui informava MessinaServizi Bene Comune e gli assessori con delega agli interventi igienico-sanitari ed all’ambiente della richiesta di chiarimenti pervenuta.
«Ad oggi – afferma però Legambiente Messina –, ovvero dopo circa due mesi e mezzo dall’invio della prima lettera, non avendo ricevuto ancora alcuna risposta ufficiale da parte del Comune di Messina e di Messinaservizi, abbiamo richiesto all’Assessorato regionale Enti Locali di attivarsi affinché il Comune di Messina assolva al dovere di dare riscontro alla nostra richiesta d’accesso agli atti ed alle informazioni ambientali, diritto tutelato dalla vigente normativa regionale, nazionale ed europea. Rimaniamo in attesa e confidiamo nel riscontro dell’Assessorato regionale, sarebbe assurdo se per avere una semplice informazione in possesso del comune dovessimo essere costretti a ricorrere alle vie legali».
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