Se utilizzati nel modo giusto, i social riescono a fare da cassa di risonanza e a richiamare l’attenzione su temi importanti e necessari in una società civile, come quello delle barriere architettoniche. È successo così a Roberta Macrì, ballerina e atleta in carrozzina che lo scorso 7 novembre aveva pubblicato sul suo profilo Facebook le foto del marciapiede del nuovo ponte di Calderà, a Barcellona, ricostruito senza la rampa.
«In questi giorni – scrive Roberta Macrì sulla sua pagina Facebook – c’è stata una grande diatriba tra il sindaco di Messina, Cateno De Luca, e il sindaco di Barcellona, Pinuccio Calabrò, sull’apertura di questo ponte appena realizzato. Non entro in merito alla diatriba dei due perché ritengo che siano semplicemente “polpette televisive”. Non mi spiego, però, il perché in questa diatriba si parli tanto di viabilità e poi nessuno si rende conto che ci sono degli orrori madornali, ovvero gli attraversamenti pedonali senza le rampe. Ma com’è possibile che ancora oggi accadano cose del genere?».
Grazie a Roberta Macrì arrivano le rampe sul ponte Calderà di Barcellona
Per i cittadini diversamente abili, progettare gli attraversamenti pedonali senza le rampe è come non essere considerati. «Ignoranza? Distrazione? Menefreghismo? – continua il post di Roberta Macrì. È vero che più avanti ci sono due rampe da entrambi i lati ma non permettono l’attraversamento pedonale dato che sfociano in mezzo ad una rotonda, quindi attraversare lì sarebbe da suicidio. Ho già segnalato il tutto a chi di dovere, ma questa cosa la trovo fastidiosa e assurda.
Non mi sembra normale che debba passare le mie giornate da singolo cittadino a evidenziare e segnalare le stupidaggini che realizzano persone che hanno studiato e vengono pagate per abbattere queste dannate barriere. Purtroppo questa è una vicenda che si ripete da anni e non solo a me. È mai possibile che noi disabili ci dobbiamo trasformare in vigili contro i costruttori delle barriere?». Il post chiaramente è stato commentato e condiviso da moltissimi cittadini di Barcellona Pozzo di Gotto e non solo e Roberta, decisa e piena di energia, è andata a parlare con le istituzioni. «Ho sentito sia l’assessore Molino, sia l’ingegnere Chiofalo – ci racconta Roberta – e faranno le rampe. Mi recherò in loco per seguire di persona i lavori».
Una storia a lieto fine
E così sono arrivate le rampe per poter salire sul marciapiede in totale sicurezza. Ma la “battaglia” contro le barriere architettoniche non è finita, non per Roberta Macrì. «Il 90% delle rampe esistenti – continua a dirci Roberta – vanno rifatte perché non sono a norma, troppo ripide oppure con lo scalino o addirittura con la grada davanti. Idem con i negozi, non sono accessibili. Molti marciapiedi hanno il palo a metà e quindi anche se si può salire su poi bisogna tornare indietro perché non si passa con la carrozzina. In poche parole c’è parecchio da fare, ci sarebbe da rifare tutto».
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