In corrispondenza con l’inizio di Expo e con le proteste nazionali, anche gli “imbrattatori locali” si sono dati da fare nelle vie cittadine, aggiungendo le loro scritte a quelle esistenti. Spinto dalla voglia ripulire e rendere più decorosa la città, si è costituito, nei locali dell’associazione “Vento dello Stretto”, il Gruppo spontaneo di opinione “RipuliAmo Messina”.
Hanno partecipato alla manifestazione circa cinquanta cittadini messinesi, i quali hanno raccolto l’invito delle associazioni promotrici a cominciare le operazioni di ripristino del decoro urbano ingiustamente violato nelle ultime settimane.
Sono state quindi organizzate cinque squadre, quattro delle quali hanno stilato un accurato e ricco report fotografico, che è in larga parte già disponibile sulla pagina dell’evento facebook “RipuliAmo Messina”, dei muri imbrattati nel centro cittadino (Cortina del Porto, Via XXIV Maggio, Via Felice Bisazza, Piazza XX Settembre, Via Tommaso Cannizzaro, Piazza del Popolo, Via degli Angeli, Via Maffei, Piazza Unione Europea, Via Consolato del Mare, Via Garibaldi, Piazza Cavallotti, Viale San Martino, Via Giordano Bruno, Via Ugo Bassi, Via Luciano Manara, Via Giuseppe Natoli, Via Dogali, Via Maddalena, etc.).
La quinta squadra si è preoccupata di rimuovere il simbolo anarchico apparso la scorsa notte sul muro di ingresso dell’edificio che ospita la sede del Movimento, in via XXIV Maggio pressi Fontana Gennaro.
Ma altri “segni” vanno registrati nelle ultime ore: lungo la facciata di Palazzo Zanca prospiciente la via Consolato del Mare, infatti, è apparsa una scritta: “Il 9 maggio non mancare. C’è la Brigata Mastrolindo da… sbeffeggiare”. «L’episodio – scrivono dall’associazione -, se da un lato conferma il successo dell’iniziativa, dall’altro accende un campanello d’allarme in relazione al senso di impunità che continuano ad ostentare gli autori degli imbrattamenti ».
Ferdinando Croce, presidente del Movimento “Vento dello Stretto”, scrive: «Il Movimento presenterà immediata e formale denuncia dell’accaduto ai competenti organi di Polizia per le indagini del caso, e si rivolgerà altresì al Sindaco di Messina al fine di ottenere da quest’ultimo una dichiarazione pubblica di presa di distanze dal descritto comportamento».
Ma la pulizia non si è conclusa perché, ad essere imbrattati, sono materiali di diversa natura, anche di pregio, e che non possono essere trattati in maniera generica e ripuliti con spugna e detergente. Proprio per questo « nel rispetto del bene comune ed al fine di utilizzare le tecniche e i prodotti più idonei, in linea anche con le indicazioni precedentemente ricevute dagli uffici pubblici», scrivono dal gruppo “RipuliAmo Messina”, si è stabilito di proseguire sotto la guida e l’assistenza «di Ditte specializzate che assistano i volontari nelle attività». Proprio per questo l’appello di “RipuliAMO Messina” «agli operatori del settore che vorranno offrire il loro contributo».
Croce si dichiara, insieme a tutto il Movimento, «pienamente soddisfatto della risposta data dalla cittadinanza all’iniziativa e si augura di aver contribuito al risveglio del senso civico messinese».
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