Tetti in amianto, pareti divorate dall’umidità, topi e scarafaggi. Non è quel che resta di un vecchio manufatto abbandonato, ma è ciò che caratterizza una casa del rione Taormina. A Messina, nel 2015, si assiste ancora a questo: centinaia di persone stipate in baracche pericolanti costruite nei primi decenni del novecento. Una zona della città in cui il tempo si è fermato, in attesa di un risanamento visto ancora come un miraggio.
Mario ci apre le porte di casa sua. Si scusa del disordine e ci guida per gli spazi angusti della baracca. “Vivo qui dal 1986 – spiega – in questa casa si sono succedute ben quattro generazioni. Ogni giorno è una lotta che combatto insieme a mia moglie e a mia figlia. Corriamo il rischio che un pezzo d’intonaco ci caschi in testa da un momento all’altro, l’umidità ha ormai rovinato i muri di ogni stanza. Nelle scorse settimane ho subito due incendi provocati da un corto circuito, visto che i fili della luce sono scoperti. Durante l’inverno si gela, d’estate invece siamo costretti a cercare refrigerio direttamente in strada, sembra di stare in un forno”. Le condizioni della baracca mettono a serio rischio anche la salute dei suoi abitanti. “Mia figlia – spiega Mario – dorme ancora nella camera mia e di mia moglie. La sua stanza è inutilizzabile poiché dal pavimento fuoriescono spesso liquami fognari”. Anche un gesto semplice come spostare un mobile nasconde delle spiacevoli sorprese: “Siamo invasi da topi e scarafaggi che si annidano dietro gli armadi – continua – non riusciamo a risolvere il problema nonostante utilizziamo insetticidi e prodotti vari che rendono l’aria irrespirabile”.
Mario, chiede l’assegnazione di un alloggio dignitoso e per questo ieri mattina, insieme ad altre famiglie costrette a vivere in condizioni simili, ha bussato alla porta dell’assessore al Risananento Sebastiano Pino. Tutto rinviato alla settimana prossima vista l’assenza del rappresentante della Giunta Accorinti, impegnato fuori sede. C’è chi rivendica a gran voce l’inserimento nella graduatoria per l’assegnazione dei nuovi alloggi costruiti proprio di fronte alla baraccopoli. Le nuove palazzine, nelle settimane scorse, erano state occupate da una decina di famiglie che hanno poi desistito spontaneamente davanti alle rassicurazioni dello stesso assessore Pino. Un primo elenco provvisorio è pronto, trascorsi i tempi tecnici, i venti nuovi appartamenti potranno essere utilizzati dagli aventi diritto.
All’orizzonte, intanto, i 42 milioni di euro che la Regione dovrebbe stanziare per le operazioni di risanamento del territorio messinese.
Andrea Castorina
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