Sicilia e Campania sono le Regioni d’Italia con la maggiore percentuale di aree costiere interdette alla balneazione a causa dell’inquinamento: è quanto rilevato dal Report Spiagge 2021 di Legambiente sulla base dei dati forniti dal Portale Acque del Ministero della Salute. Mediamente, si rileva nel documento, in tutto il Paese la spiaggia libera e balneabile si riduce al 40%.
Legambiente ha stilato il “Rapporto Spiagge 2021. La situazione e i cambiamenti in corso nelle aree costiere italiane” in cui esamina da un lato la quantità di spiagge libere e di aree invece date in concessione ai lidi in tutta Italia, dall’altro, le condizioni del mare. A colpire sono proprio questi ultimi dati, legati all’inquinamento, soprattutto al Sud. Due tra le mete turistiche maggiormente gettonate per l’estate, la Sicilia e la Campania, portano infatti la maglia nera contando in totale circa 55 km sugli 87 km interdetti a livello nazionale.
Complessivamente lungo la Penisola il 7,7% dei tratti di costa sabbiosa è di fatto interdetto alla balneazione per ragioni di inquinamento. Andando a guardare, in particolare, i tratti di costa sabbiosa non fruibile vediamo come la percentuale maggiore la registri la Sicilia, con il 21,5% (sui 425km totali), seguita dalla Campania, con il 13,5%. Nel suo report annuale, Legambiente analizza, inoltre, i km di costa “abbandonati” (vale a dire le aree in cui ricade la foce di un fiume o di un torrente o di uno scarico che non viene campionato): in Sicilia sono 49,08 sui 169,04 totali in Italia. Le aree in cui invece la balneazione è interdetta a causa dell’inquinamento equivalgono a 42,48km.
Di seguito, la tabella riassuntiva contenente i dati. Il report completo è disponibile a questo link.
A pesare sui dati di tutta Italia è anche il problema dell’erosione costiera, che riguarda circa il 46% delle coste sabbiose e che si sta accentuando a causa della crisi climatica.
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