cateno de luca nel salone delle bandiere durante la presentazione della relazione del secondo anno di mandato

Recovery fund. PD, Articolo Uno e Uil contro De Luca: «Manca confronto, si coinvolga la città»

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La lista dei progetti presentati dal Comune di Messina per accedere ai 632 milioni di euro del Recovery Fund ha scatenato non poche polemiche. Pd e Articolo Uno da un lato, e Uil Messina dall’altro, infatti, puntano il dito contro il Sindaco Cateno De Luca e stigmatizzano la decisione di non coinvolgere il Consiglio Comunale, i sindacati, l’Università e in generale gli altri attori economici e sociali del territorio nella redazione del programma di investimenti già illustrato per sommi capi anche alla città.

Nei giorni scorsi il Primo Cittadino ha infatti pubblicato sulla propria pagina Facebook la lista dei 9 schemi di progetti inviati per ottenere le risorse del Recovery Plan destinate ai comuni. Peccato che, sottolineano il segretario provinciale del Partito Democratico Nino Bartolotta, il segretario di Articolo Uno Domenico Siracusano e il segretario di Uil Messina Ivan Tripodi, nella redazione della lista non siano stati coinvolti altri attori economici e sociali che avrebbero potuto offrire importanti contributi.

L’accusa, rivolta da tutte e tre le parti, è quella – in sostanza – di aver privilegiato un «soliloquio» al dialogo, alla concertazione e al confronto.

PD, Bartolotta: «Il sindaco Cateno De Luca apra alla concertazione»

bartolotta«Bene il tempismo del sindaco De Luca su “Recovery Fund” e progettazione del Comune di Messina – esordisce il segretario provinciale del PD Nino Bartolotta –, ma attenzione a non ripercorrere esperienze “solitarie” che nel passato hanno prodotto solo un mero contenitore di progetti non funzionali alle reali esigenze del territorio e ancor meno alla indispensabile prospettiva di sviluppo strategico».

«La città di Messina – sottolinea – deve essere “hub” naturale di un sistema  infrastrutturale, produttivo ed economico che tenga conto anche dei territori e delle istanze dei Comuni dell’Area Metropolitana Messinese nonché dei perduranti problemi connessi alla continuità territoriale nell’area dello Stretto. Il Sindaco Metropolitano apra una nuova stagione di ampia concertazione sui reali problemi del territorio che, oltre al Consiglio Comunale di Messina, coinvolga fattivamente Sindaci, Ordini professionali, Organizzazioni Sindacali e Università, nella pianificazione condivisa delle principali linee di intervento progettuale a valere sui previsti fondi per il Sud».

Articolo Uno, Siracusano: «Con il Recovery Fund Messina rischia di perdere un’occasione»

Foto di Domenico Siracusano - Referente provinciale Articolo Uno MDP MessinaDomenico Siracusano, segretario di Articolo Uno, allarga la questione a tutti quegli esponenti politici che, in queste settimane, hanno animato il dibattito sul Ponte (o Tunnel) dello Stretto di Messina: «La città di Messina – scrive – rischia di dimostrare di non essere attrezzata e di perdere questa importante occasione. Il dibattito sull’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, nelle versioni del ponte o del tunnel, tradisce una certa pigrizia di elaborazione e non coglie il senso della sfida che abbiamo di fronte. “Facciamo il ponte e tutti i problemi scompariranno” è il messaggio che in tanti lanciano senza riflettere sul fatto che Messina, per oltre quarant’anni, ha rinunciato a sviluppare una o più vocazioni e a strutturare un propria identità. Sotto l’ombra del ponte (che non c’è), la città è caduta inesorabilmente nel baratro».

Ma il “j’accuse” di Siracusano è rivolto anche alla Giunta De Luca, che critica la recente mossa del Sindaco di Messina: «Abbiamo letto e leggiamo di un parco progetti della Giunta De Luca per accedere a 632 milioni di euro del Recovery Fund. Ma i progetti, di cui per altro si conoscono solo i titoli e il relativo valore economico, dovrebbero essere della Città e non dell’amministrazione di turno, dovrebbero essere di tutti i messinesi e non di questo o quell’assessore».

«È inaccettabile – conclude – che non si sia ritenuto, in una fase cosi importante e delicata, di avviare un confronto a partire dal Consiglio Comunale e quindi con le rappresentanze sindacali e datoriali, con l’Università e con i diversi attori dello sviluppo».

Uil Messina, Tripodi: «Miope il sindaco De Luca, manca di visione strategica»

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del segretario generale di Uil Messina, Ivan Tripodi, che ribadisce: «In merito alla progettualità relativa al “Recovery Plan”, ancora una volta il sindaco di Messina Cateno De Luca ha sprecato una ghiotta occasione per tentare di ragionare in maniera plurale e per aprire un confronto di ampio respiro con la Città metropolitana in tutte le sue articolazioni sociali. Infatti, la scelta di presentare un elenco di progetti finalizzato ad ottenere 632 milioni di euro senza avere coinvolto le organizzazioni sindacali, le imprese, il mondo accademico, gli ordini professionali, le realtà culturali ed associative presenti nella nostra Città metropolitana e, finanche, all’insaputa del Consiglio comunale di Messina rappresenta la piena conferma dell’assoluta mancanza di visione strategica da parte di un sindaco colpevolmente auto-referenziale».

«Stigmatizziamo – conclude – il comportamento del sindaco De Luca che, non ha colto il carattere epocale della questione trasformandola nel consueto e noioso soliloquio. A nostro avviso, la Città metropolitana di Messina necessita la realizzazione di infrastrutture materiali ed immateriali per garantire la mobilità e per superare l’oggettivo pesante gap odierno, la salvaguardia del tessuto industriale, ingenti investimenti nell’agricoltura, nel turismo e nei servizi, la “rifondazione” della sanità pubblica, il risanamento e la messa in sicurezza del territorio e una forte scommessa sulla cultura e la formazione per fermare, fra l’altro, l’emorragia e la fuga di cervelli. Insomma, tutta una serie di idee e progetti che, purtroppo, il miope sindaco De Luca non ha voluto neanche ascoltare».

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