Radio Antidoto: ordina i suoni e affina le orecchie

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Se per un solo momento voltiamo lo sguardo ai mesi che abbiamo vissuto da marzo ad oggi, possiamo dire che Radio Antidoto, in quarantena, ci ha tenuto compagnia, ci ha fatto scoprire un lato di noi che ancora non conoscevamo e soprattutto ci ha fatto ricordare che passare del tempo con noi stessi non è poi così male.

I componenti di Radio Antidoto che sono tutti diversi – per età, provenienza, esperienze – tra le cose che hanno in comune c’è il tempo. Un concetto che molti di noi hanno esplorato proprio in lockdown. Proprio come tutte le cose che non riesci a vedere, che non sono tangibili – insomma, il tempo è fondamentale.

Troppo, troppo poco, libero, impegnato, il tempo è necessario per poter ordinare le idee e i suoni da trasmettere su Radio Antidoto.

I tempi di Radio Antidoto

il gatto di Antonia

I tempi di Radio Antidoto non sono quasi mai sincronizzati. Indubbiamente da quando ognuno è tornato alla routine (maledetta) è più complicato incastrare i tempi della radio con i tempi di tutti.

C’è quindi chi trasmette a tarda notte, come Ale che stacca dal lavoro e prima di iniziare una nuova giornata sfoglia le pagine di Radio Antidoto, perché ognuno qui sta scrivendo la sua storia. Anche Fredd è notturno. Alle 23 accende tutti i suoi apparecchi e prende l’onda. Asbesto e Cris, invece, sono mattinieri.

Poi ci sono quelli che stanno ancora capendo che tempo hanno e allora possono arrivare di mattina, di pomeriggio o anche di sera. Una di queste è Antonia, che sabato ha trasmesso una sorta di playlist dei suoi spostamenti estivi.

Anche il tempo si sposta e cambia: può essere – per citare i suoni di Antonia – sul canale di Parigi, magari a bere un caffè, o arrivare a Comacchio per far suonare le campane, può trasformarsi anche in un addio al celibato a Trieste o in un gruppo di musicisti in piazza.

Se hai tempo

Se hai tempo e voglia di raccontare il tuo di Antidoto, qui ti spieghiamo come tuffarti e prendere l’onda. Ti aspettiamo!

 

 

 

 

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