Domani ci affacciamo ufficialmente al nuovo mondo. Secondo le nuove disposizioni dettate dalla Presidenza del Consiglio, infatti, si allenta – anche se pochissimo – l’isolamento. Su Radio Antidoto non sappiamo bene definire questa fase 2. Per capirla, dobbiamo viverla e farci un’idea.
Le limitazioni, infatti, rimangono. Distanziamento sociale, zero assembramenti. Ma ancora bar, ristoranti, musei, cinema, teatri chiusi. E ancora molti posti di lavoro vivono nel silenzio. La maggior parte degli speaker di Radio Antidoto è, per definizione, un performer. Ciò significa che per tornare a lavoro dovranno aspettare.
La condizione degli artisti/arte è una di quelle chiacchiere di cui si discute in modo particolare. Siamo arrivati alla conclusione che gli artisti dovrebbero avere un ruolo fondamentale all’interno di una comunità. Ma anche che il virtuale non restituisce la bellezza di un corpo che balla davanti ai nostri occhi né tantomeno la vibrazione di una batteria che pulsa dentro le nostre orecchie. Però, al momento, sembra essere l’unico metodo per continuare a stimolare il nostro spirito.
Come sarà il prossimo futuro che ci aspetta? Gli abbracci saranno concessi? Riusciremo a trovare un equilibrio? Rimaniamo con questi interrogativi in attesa di scoprire come sarà rimettere il naso fuori da casa.
Radio Antidoto da una 205 rossa a Tel Aviv, passando da un concertone
Chi fa radio su Radio Antidoto lo fa perché sente la necessità di dover condividere le sensazioni di questo periodo che ci ha inchiodato a casa. Ognuno ha trovato il suo antidoto e una chiave di lettura di questa reclusione.
Anche questa settimana, l’ottava – se tornano i conti – sembra essere stata compressa e fuggevole. Asbesto (l’uomo più imprevedibile della radiofonia) ha fatto una delle sue incursioni, di quelle che aprono varchi spazio temporali. Ci ha fatto salire sulla sua 205 rossa per farci prendere una boccata d’aria (condizionata) in giro per Siracusa. Siamo entrati nel suo garage, misterioso luogo di perdizione e ci siamo messi alla ricerca di adattatori/riduttori/congegni.
Siamo volati a Tel Aviv, all’improvviso – come piace a Giuna, e abbiamo sentito picchiare il sole a suon di punk. Poi siamo tornati in Italia, a Pietra Ligure con Cris. Qui abbiamo accompagnato Buddy dal veterinario (forza Buddy!) e abbiamo ascoltato le onde del mare che su Radio Antidoto non mancano mai, per fortuna!
Abbiamo ascoltato Solchi di Godblesscomputers tutti insieme e anche organizzato il nostro concertone per festeggiare il Primo Maggio e Claire ci ha ricordato che le cose brutte che ci succedono servono solo ad aprire la strada per cose meglio.
Cosa succederà?
Questa settimana, abbiamo organizzato la seconda assemblea di Radio Antidoto per capire cosa fare e come farlo. Se e quando la fine della pandemia ci permetterà di continuare a trasmettere, del resto dipende solo da noi. Di certo, nessuno ha intenzione di mollare. Il 4 maggio sta arrivando e noi siamo pronti a tuffarci, come sempre. Mascherine, guanti, tute spaziali e un’incredibile voglia di rimanere uniti.
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