Un’altra settimana in isolamento volge al termine. Un’altra settimana trascorsa tra le onde di Radio Antidoto. Chi l’avrebbe mai detto che avremmo festeggiato – chiusi e reclusi – il 25 aprile? Di certo noi no. Eppure è andata proprio così.
Questa settimana è stata fuggevole, rapida, fugace. Dentro e fuori Radio Antidoto. Rintocchi di campanili, serrande che si alzano e si abbassano, uccellini chiacchieroni che non vanno mai a dormire. I suoni provenienti dal mondo altro, fuori dalle nostre quattro mura, fanno da eterna colonna sonora a questa quarantena.
La libertà è partecipazione
In questi giorni vorremmo essere più liberi che mai. Liberi di uscire, liberi di incontrare i nostri affetti, liberi di diminuire le distanze. Ma liberi significa questo? Era per questo si lottava? Senza fare troppa retorica forse come cantava Gaber: la libertà non è uno spazio, la libertà è partecipazione.
Anche Vittorio si rifà a Gaber, per lui: la libertà non è star sopra un albero, per Giuna: la libertà è la nostra gabbia. Per Costanza, invece: la libertà può essere il caos e per Cris: la libertà è sentirsi bene e a proprio agio senza un motivo.
Nel micro cosmo di Radio Antidoto siamo tutti liberi, anche se obbligati a casa, perché ognuno partecipa alla reclusione dell’altro. Ognuno contribuisce a rendere meno angosciante e tediosa l’attesa di un ritorno alla normalità.
Qual è l’antidoto?
Questo è l’antidoto di Radio Antidoto: partecipare. Partecipare mettendo a disposizione i propri sentimenti, i desideri, le paure, i sogni inquieti di queste notti.
In realtà gli antidoti sono molteplici, anche mettersi in ascolto dell’altro è un buon metodo per scacciare il virus – non il coronavirus – ma gli altri, quelli che occupano le teste. Abbandonare i pregiudizi è un altro antidoto e non aver paura di sbagliare. Anzi, forse la parte più divertente è proprio quando commettiamo un errore.
Questi sette giorni su Radio Antidoto sembrano essersi compressi in un unico solo. Un unico giorno in cui abbiamo fatto una staffetta improvvisata di poesie, messo in ordine una stanza e fatto tornare alla memoria ricordi che sembravano perduti, abbiamo chiusi scatoloni di libri per un prossimo trasloco. Abbiamo creato e disfatto il caos, e poi – distanti ma insieme – abbiamo ballato.
Tuffati
Hai voglia di tuffarti nel mare profondo di Radio Antidoto? Entra in contatto con i ragazzi di Radio Antidoto e scopri come fare per stare sulle onde. Ti aspettiamo!
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