Poveri noi, poveri illusi. Pensavamo che questo virus castigatore e possessore della nostra libertà avesse potuto scalfire anche i cuori più duri, e invece no.
I parcheggiatori brutti sono tornati e con loro anche Quattro Frecce. Il nostro romanzo avventuroso basato su fatti realmente accaduti si era fermato proprio qualche giorno prima della quarantena e con la mente rivolta alle strade finalmente libere e ai parcheggi riposati, avevamo aspettato con ansia di tornare a scrivere su queste pagine.
Perché noi – cari avventori – lo sapevamo già che non sarebbe cambiato niente. I discendenti del “Missinisi Scaltrorum” hanno combattuto battaglie ben peggiori del coronavirus!
In giro a Messina – Quattro Frecce è tornato
Se dovessimo fare una disanima della città vi dovremmo dire che Messina è lurida in ogni angolo. E le amate macchine – neanche fossero dei parenti di primo grado – continuano ad accastarsi in ogni angolo della città. Tutti vogliono il loro lembo di asfalto e per conquistarlo, i tosti discendenti del “Missinisi Scaltrorum” – abilmente narrati da Quattro Frecce – farebbero davvero di tutto.
Prendiamo ad esempio questi tre esemplari di parcheggiatori – che chiameremo per diletto “I Messinesi da Spiaggia” – che decidono di posizionare l’autovettura in diagonale, esemplari dall’atteggiamento spavaldo e meschino. Anche prepotente e vanitoso se vogliamo.
La riconoscete questa strada? È via Boner, strada parallela alla più centrale via Garibaldi. Una zona abitata da professionisti, medici, dentisti e anche da “I Messinesi da Spiaggia”. In effetti non possiamo sapere con certezza se il possessore dell’auto abiti in questo quartiere ma possiamo – con grande sicurezza – dire che ama stare in spiaggia. Guardate con che movimento sinuoso l’auto accarezza il marciapiede quasi come fosse la sabbia di Torre Faro e con quale gesto di superiorità decide di mettersi in diagonale creando disagio a chi deve parcheggiare nel pezzo di strada totalmente vuoto davanti a lui e a chi sta percorrendo la carreggiata non larghissima.
E un po’ come quei ragazzi che lo fanno apposta e devono giocare a pallone – sollevando tutta quella mole di sabbia – proprio mentre voi state prendendo tranquilli tranquilli il sole.
Il secondo esemplare di oggi è probabilmente uno de “I Messinesi da Spiaggia” che contempla il mare. Anche lui non disdegna le gomme sul marciapiede, stavolta quelle anteriori come due piedini che giocano con l’acqua fresca del Tono.
Davvero pensavate che nessuno si sarebbe accorti di voi? Così mascolini e virili? Questo esemplare di messinese in tenuta da mare, ci ricorda coloro i quali scelgono la mutanda bianca come outfit per le loro giornate in spiaggia.
L’ultimo esemplare di oggi, racconta una storia turbolenta. Lui è un messinese da spiaggia rimasto bruciato dal sole, per questo preferisce ripiegare sul fianco e pensare di risolvere così il suo problema di eritema solare. Per lui forse c’è ancora una cura.
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