Quattro Frecce: il loop del parcheggio selvaggio a Messina

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Il messinese è indomabile, incontrollabile, irriducibile. Il messinese parcheggia male ma questo non è un tuo problema. Questa è solo una lunga storia che va avanti in loop, come nei migliori dischi di elettronica.

Ma se il messinese è indomabile (la replica è d’obbligo), Quattro Frecce è insaziabile. Più continuerete a usare la strada cittadina a vostro uso e consumo – cari concittadini  – e più queste pagine si riempiranno di inchiostro virtuale. E allora, signori, mettetevi comodi. Il viaggio sta per cominciare.

I parcheggi sono solo parcheggi

I parcheggi sono solo parcheggi. Sono solo spazi occupati temporaneamente da vetture. Sono solo spazi occupati male temporaneamente da vetture. Questo ci porta quindi al quesito (decisamente retorico) di Quattro Frecce. Perché si decide di parcheggiare male? Perché non occupare lo spazio, uno spazio garantito e protetto, in cui la vostra macchina possa prendersi tutto l’asfalto necessario per mettersi comoda? Perché preferite uno smilzo angolo della strada, magari in curva, creando dei disagi alla vostra di vettura – intanto – e anche al passaggio di altre automobili e degli indimenticabili pedoni?

«Lei crede davvero – dicono sostenuti i nostri esperti – che queste domande troveranno mai una risposta reale? C’è un evidente disagio all’interno della comunità. Il messinese non si sente parte di niente. Non aderisce ad una comunità. Lui vive solo per se stesso. Come pensa possa solo minimamente riflettere sulla posizione della sua macchina».

Parole forti quelle di oggi. Parole che non affondano tra i timpani del messinese e questo è un dato di fatto. Non siamo i primi a scrivere di parcheggi selvaggi (non saremo di certo gli ultimi) e nonostante la mole di materiale che si riesce a produrre tra cronisti e cittadini, nulla è cambiato.

Ricordati di Me

È cambiata, per certi versi, la morfologia di Messina. La viabilità più volte è stata modificata ma i parcheggi brutti hanno sempre fatto parte del nostro atteggiamento e del nostro essere messinese. Del resto, la discendenza del Missinisi Scaltrorum – ormai – ha conquistato tutta la città.

Papà – dice Paolino – ma ti ricordi di quella volta, nel maggio del ’82 quando hai parcheggiato davanti alle strisce e la signora con le buste della spesa che protestava e tu con estrema fermezza sei rimasto piantonato lì, senza schiodarti. Che grande lezione. E anche Paolino adesso parcheggia così. Male. Come suo padre e probabilmente come faceva già suo nonno.

Quattro Frecce non molla

Dovremmo pensare – sul serio – di poter essere meglio di così. Che sia un parcheggio che ostacola gli altri, una cartaccia o qualsiasi tipo di comportamento che non faccia vivere la città nel modo che meritiamo (e che vogliamo). Possiamo cambiare, certo ci vuole un piccolo sforzo, un carroattrezzi, una politica seria che gestisca la viabilità e messinesi più consapevoli e civili.

 

 

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