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Quattro belle notizie da Messina e dal mondo – Episodio 1

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Da quando il coronavirus è arrivato in Italia siamo stati “assediati” dalle cattive notizie e tutt’oggi, alle soglie della tanto attesa fase 2, un’atmosfera d’incertezza continua a pesare sulle spalle di tutto il Paese. Ma in queste settimane sono successe anche cose belle, ci sono stati momenti di solidarietà, gesti d’amore e altruismo inaspettati, atti di coraggio. Per uscire dal “tunnel” e iniziare a vedere il mondo con un filtro un po’ meno scuro, abbiamo deciso di raccontarvi con un appuntamento fisso settimanale quattro “belle notizie” da Messina, dall’Italia e dal Mondo. Iniziamo oggi, e iniziamo così.

Nonna Concetta, donna di 100 anni, guarita dal coronavirus al policlinico di messinaLa prima, direttamente dalla città dello Stretto, è forse un po’ scontata, ma doverosa: lo scorso 22 aprile una donna centenaria è stata dimessa dal Policlinico di Messina perché guarita dal coronavirus. La paziente, adesso “famosa” come Nonna Concetta, aveva festeggiato i suoi 100 anni a marzo in ospedale, dove era stata ricoverata perché contagiata dal covid-19. Uscita dal Policlinico è stata accolta da medici, infermieri e da uno dei figli, tra applausi, sorrisi e tanta contentezza.

Per la seconda notizia restiamo in Sicilia, ma ci spostiamo a Modica. La storia, raccontata da La Repubblica di Palermo, comincia, come in uno dei più bei romanzi di Paul Auster, con una telefonata sbagliata. Un avvocato digita il prefisso sbagliato, se ne accorge e riattacca. Pochi secondi dopo, il suo “numero sbagliato” lo richiama. Così lui scopre di aver “interrotto” la routine di un’infermiera in pensione, Annamaria, che stava trascorrendo da sola il suo 80esimo compleanno a causa della quarantena. Da lì è iniziata una pioggia di telefonate. L’avvocato ha raccontato l’accaduto e quaranta, cinquanta persone hanno chiamato per fare gli auguri ad Annamaria, trasformando il suo compleanno solitario in una festa virtuale.

ri-proposta di matrimonio di un infermiere in ospedale durante l'emergenza coronavirusLa terza, a cavallo tra la Campania e la Lombardia: un infermiere dell’ospedale di Vimercate (Brianza) ha ri-chiesto alla sua fidanzata, anche lei infermiera ma a Milano, di sposarlo, usando la propria tuta come “mezzo” per farle la proposta. I due, Johnny Fasulo e Armida Cozzolino, sono entrambi campani, stanno insieme da sette anni, dovevano sposarsi ma avevano deciso di rimandare a causa dell’epidemia di coronavirus. Qualche giorno fa lui si è fatto scattare una foto e l’ha condivisa su instagram e sulla sua tuta c’era scritto: «Armida, mi vuoi ancora sposare?».

La notizia è stata riportata – tra gli altri – da Sposi in Campania, una rivista specializzata in matrimoni e dall’edizione di La Repubblica di Milano.

La quarta e ultima notizia arriva dal Nord Africa e non riguarda il coronavirus. Il Sudan ha vietato le mutilazioni genitali femminili, una pratica molto diffusa nel Paese, cui, secondo le stime delle Nazioni Unite, 9 donne su 10 sono state sottoposte nel corso della loro vita. Ebbene, la scorsa settimana il governo provvisorio del Paese, in carica dalla destituzione del dittatore Omar Hassan al-Bashir, ha dichiarato le mutilazioni genitali femminili reato, punendole con tre anni di carcere e una multa.

La notizia è stata riportata, tra gli altri, dal New York Times e, in Italia, dal Post.

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