Il mondo del web, con i ‘social’, Google e i video, sostengono la raccolta pubblicitaria nel 2014 che si chiude con 7,6 mld di investimenti (-0,4%). Per il 2015 le previsioni sono “intorno alla quota zero (-0,1%)”, anche perché “gennaio non sembra avere dato segnali confortanti”. A illustrare il mercato pubblicitario in Italia è Alberto Dal Sasso, direttore Nielsen per il settore advertising, che sul futuro si mostra cauto. Più ottimistica l’Upa secondo cui il 2015 è “un anno di svolta”.
L’associazione delle aziende prevede un aumento degli investimenti fra +1% e +2% e “una conferma del trend di ripresa registrato lo scorso anno”. Nel 2014 si è fermata la caduta a doppia cifra del 2013 (-12,3%) perché, anche escludendo le stime degli investimenti sulla parte video, social e search advertising, la perdita è di 158 milioni, pari a -2,5%. Internet, che vale un quarto del mercato, segna la crescita maggiore, con un +7,6% pari a 135 milioni di euro, inclusa la componente ‘digital’ di Facebook, Twitter, Google, Yoox ed altri. La televisione fa ancora la parte del leone, raccogliendo il 47% del mercato, ma chiudendo l’anno con una raccolta in calo dello 0,5% (dovrebbe tornare in positivo nel 2015).
Ancora in negativo la carta stampata con i quotidiani a -9,7% e i periodici a -6,5%, per i quali continuerà “il decremento” nel 2015, sebbene “gradualmente dovrebbero avvicinarsi a quota zero”. La radio invece conferma gli andamenti positivi degli ultimi mesi e chiude a -1,8%. Proprio su questo mezzo l’Esposizione Universale, secondo Dal Sasso, “potrà avere un effetto positivo”.
(Fonte ANSA)
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