Il presidente della sezione messinese dell’Associazione Nazionale Magistrati, Caterina Mangano, interviene con una nota, sulle ragioni che hanno indotto avvocati e magistrati alla protesta messa in atto la scorsa settimana, nel corso dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Il magistrato auspica che si possa tornare al dialogo e al confronto con il Ministero, affinchè vengano accolte le istanze provenienti da tutte le componenti della Giurisdizione.
“La magistratura associata messinese- scrive Caterina Mangano- ha individuato la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario, quale circostanza significativa per esprimere il proprio disagio e la propria amarezza a seguito delle iniziative ministeriali che penalizzano l’intero Distretto, privandolo di cinque unità di magistrati nell’ambito di un organico già carente ed inadeguato rispetto alla pressante domanda di giustizia proveniente da questo territorio. La composta ma ferma reazione della magistratura messinese, deliberata dall’Assemblea degli iscritti, non è stata determinata dalle pur pregnanti e condivisibili istanze formulate dalla Giunta Esecutiva Centrale dell’A.N.M., ma ha trovato la sua ragion d’essere nel profondo malessere che ha fatto seguito alla riduzione dell’organico attuata con il d.m. 1 dicembre 2016. A nulla è valso, nei mesi scorsi, intraprendere la strada del dialogo, della documentata esposizione di quelle cifre che vedono gli Uffici Giudiziari messinesi tra i più oberati e produttivi a livello nazionale. Non è servito ricorrere all’appassionata enunciazione delle drammatiche peculiarità di questo Distretto, rappresentate dalla lotta ad una pervasiva e temibile criminalità organizzata e dal drammatico impatto dell’imponente fenomeno migratorio sulla nostra realtà giudiziaria. Tali temi, che in un recente passato avevano condotto lo stesso Ministero ad evidenziare l’inadeguatezza delle piante organiche dei nostri Uffici, sono stati del tutto disattesi nonostante la condivisione espressa, in larga parte, dal Consiglio Superiore della Magistratura. Consapevoli del fatto che le iniziative ministeriali rischiano di ridurre l’efficacia della risposta giudiziaria a discapito dalla nostra realtà sociale già tormentata da una profonda crisi economica e di valori – conclude Caterina Mangano- auspichiamo che l’iniziativa della magistratura messinese costituisca l’occasione propizia per una ripresa del dialogo e del confronto che conduca all’accoglimento delle legittime istanze provenienti da tutte le componenti della Giurisdizione, a vantaggio del servizio Giustizia nel nostro territorio”.
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