Il procuratore capo della procura di Messina, Guido Lo Forte, lascia la magistratura. Lo Forte ha preso la decisione di andare in pensione anticipatamente, all’età di 68 anni, avrebbe potuto restare in servizio per altri due. Oggi il Plenum del Csm certificherà con efficacia retroattiva il suo collocamento a riposo a partire dal 1 ottobre. Lo Forte ha esercitato le funzioni di Pm alla Procura di Palermo per oltre 30 anni, quasi tutta la sua carriera iniziata nel ’74.
Dal 2008 al vertice della Procura di Messina, negli ultimi anni Lo Forte avrebbe voluto tornare a Palermo nel ruolo di procuratore, ma il Csm ha invece nominato Francesco Lo Voi.
Proprio a Palermo, Lo Forte è arrivato nel 1976, come sostituto. Il suo nome è legato principalmente alle grandi inchieste di mafia del capoluogo siciliano.
Anche la Procura messinese guidata da Lo Forte, ha portato a segno numerosi colpi mirati al sequestro del patrimonio di personaggi in odor di mafia, sequestri per centinaia di milioni di euro che hanno sottratto linfa vitale alle attività criminali del comprensorio. Parecchie anche le operazioni della DDA che hanno decapitato i principali clan mafiosi attivi su Barcellona e i Nebrodi. Lo Forte ha sempre acceso i riflettori sul collegamento tra le famiglie criminali del messinese, quelle del catanese e Cosa nostra palermitana.
La poltrona a capo della procura cittadina, al momento, è stata occupata dal collega più anziano dopo di lui, il procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro. Ma nel toto nomi per il successore di Lo Forte ci sarebbero, tra coloro che giocano in casa lo stesso Barbaro, il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e il procuratore di Patti Rosa Raffa. Altri nomi esterni invece, sono quelli di Alfredo Morvillo procuratore di Termini Imerese, Mario Spagnuolo procuratore di Paola e Francesco Paolo Giordano procuratore capo di Siracusa.
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