Assoluzione confermata in secondo grado per Cateno De Luca, Carmelo Satta e Giuseppe Ciatto nell’ambito del processo Fenapi per presunta evasione fiscale. Ieri il giudizio innanzi alla Corte d’appello di Messina. A commentare, l’ex sindaco della città dello Stretto: «Il tribunale oggi ha confermato anche in appello la mia innocenza».
Il 10 gennaio 2022 il giudice monocratico, Simona Monforte, aveva assolto «perché il fatto non sussiste» il presidente del Caf Fenapi, Carmelo Satta, e l’ex direttore Cateno De Luca. L’accusa era di presunta evasione fiscale per un milione e 700mila euro. Nella giornata di ieri, il secondo grado ha confermato la sentenza di assoluzione dopo l’appello del Pubblico Ministero. Condannata la parte civile, l’Agenzia delle Entrate, al pagamento delle spese di giudizio.
A commentare, il presidente della Fenapi, Carmelo Satta: «Con la sentenza di oggi – afferma – possiamo davvero dire che la giustizia ha trionfato. Abbiamo sempre agito nel rispetto della legge. Per Fenapi è la vittoria che ripaga del lavoro fatto in questi anni, che ci ripaga dell’impegno messo. È la vittoria di tutti le donne e gli uomini che lavorano con noi onestamente e finalmente archivia le ombre che hanno rischiato di oscurare la nostra storia e la nostra attività. Abbiamo atteso con fiducia l’esito della sentenza perché non c’erano dubbi su quello che poteva essere l’esito. Il ringraziamento va a nome di tutta la FENAPI tutto il collegio difensivo che ha seguito le fasi di questa vicenda ed in particolare ai miei legali, l’avvocato Giovanni Mannuccia, l’avvocato Emiliano Covino ed ai consulenti della difesa il Professor Raffaello Lupi ed il dottor Francesco Romeo».
Interviene anche l’ex sindaco di Messina nonché ex direttore della Fenapi, Cateno De Luca: «Il tribunale oggi (ieri, ndr) ha confermato anche in appello la mia innocenza – dichiara. Quell’innocenza che già lo scorso 10 gennaio una sentenza di primo grado aveva ampiamente acclarato. Oggi La Corte d’Appello ha messo la parola fine a questo ennesimo capitolo confermando la sentenza emessa lo scorso 10 gennaio dal tribunale di Messina, in funzione del giudice monocratico, nei confronti di Cateno De Luca, Carmelo Satta e Giuseppe Ciatto appellata dal Pubblico Ministero e dalla parte civile Agenzia delle Entrate condannando la parte civile al pagamento delle spese di giudizio. Sono stati anni complicati. Quando l’8 di novembre 2017 sono stato arrestato con l’accusa di evasione fiscale in quello che sarebbe diventato il processo Fenapi la mia vita e quella della mia famiglia e della Fenapi stessa sono state stravolte».
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