Foto dell'ospedale Policlinico di Messina

Nuovo prelievo di organi al Policlinico di Messina: il terzo del 2020

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Nuovo gesto di solidarietà a Messina: al Policlinico i parenti di un 50enne deceduto a causa di un ictus hanno acconsentito al prelievo degli organi, permettendo di salvare 5 vite.

Per il Policlinico di Messina è il terzo prelievo di organi del 2020. I familiari del 50enne messinese hanno raccontato che il loro congiunto si era più volte espresso a favore della donazione. Inoltre, al momento di rinnovare la carta di identità, avrebbe voluto inserire il consenso sul nuovo documento. Anche i colleghi, vicini a lui fino all’ultimo, hanno testimoniato la sua grandissima generosità e l’altruismo che ne ha caratterizzato il percorso di vita.

La macchina organizzativa del Policlinico, così, si è immediatamente messa in moto. Sono stati espiantati:

  • il cuore, trapiantato a Padova;
  • il fegato, prelevato dall’equipe dell’ISMETT di Palermo;
  • i reni, inviati al Policlinico di Catania e a Genova;
  • le cornee alla Banca degli Occhi di Mestre.

«Nonostante il grande dolore – ha dichiarato il dottor Antonino Levita, Direttore Sanitario del Policlinico – la famiglia ha immediatamente ricordato le volontà del congiunto e non ha esitato a dare il consenso. I parenti hanno poi voluto ringraziare tutto il personale dell’Azienda per quanto fatto. Ovviamente, non posso che esprimere il mio personale riconoscimento al lavoro di tutto il personale, guidato dal dottor Francesco Puliatti, Coordinatore della Donazione e Trapianto d’ Organi e Tessuti del Policlinico. Un grazie particolare, poi, alla collega Stefania Torrasi, psicoterapeuta che ha assistito i familiari nei momenti più delicati della procedura».

Quella di oggi è una dimostrazione che la sensibilità verso gesti importanti come la donazione degli organi sta crescendo: «Nonostante il 2020 sia iniziato da pochi giorni – spiega Levita – i numeri degli espianti stanno già diventando rilevanti, segno che con l’aiuto di tutti (enti, associazioni, mass media) stiamo lavorando verso la giusta direzione: l’accrescimento di una cultura fondamentale qual è quella della donazione. Va aggiunto che, oltre ai casi finora resi noti, nei giorni scorsi si è registrata anche una quarta donazione, ma in questo caso il prelievo (per il quale i parenti avevano espresso il consenso) non è stato effettuato, per questioni cliniche inerenti la sicurezza dei riceventi. Per noi, la conferma di come i controlli funzionino e di come i protocolli seguiti siano sicuri».

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