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Ponte sullo Stretto di Messina, stop al tetto di 240mila euro sui compensi: via libera alla deroga

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Salta il tetto dei 240mila euro ai compensi per i tecnici che lavoreranno nella Società Stretto di Messina Spa per la realizzazione del Ponte tra Sicilia e Calabria. Ieri, 7 agosto, l’ufficialità in occasione della riunione del Consiglio dei Ministri svoltasi a Palazzo Chigi. A spiegare la misura, il Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Matteo Salvini: «Se dobbiamo prendere un ingegnere che oggi lavora in Ferrovie piuttosto che in ANAS, dobbiamo garantirgli quantomeno lo stesso stipendio che prende adesso» ha sottolineato.

Dopo giorni di polemiche, il Consiglio dei Ministri approva la deroga che elimina il tetto di 240mila euro ai compensi per l’assunzione di dirigenti e tecnici all’interno della Società Stretto di Messina, che si occuperà della realizzazione del Ponte.

A chiusura della riunione è il vicepremier Matteo Salvini a spiegare le motivazioni della misura, facente parte del cosiddetto “pacchetto infrastrutture” del Decreto Omnibus: «Sono passate le norme relative alla Società Stretto di Messina, che adeguano i compensi, per coloro che ci lavoreranno, a quelli di altre società, come la società del Giubileo. Ad esempio, noi abbiamo intenzione di aprire i cantieri l’estate prossima della più grande opera pubblica d’Europa, in lavorazione, progettazione, e presto in costruzione. Ovviamente se dobbiamo prendere un ingegnere che oggi lavora in Ferrovie piuttosto che in ANAS, dobbiamo garantirgli quantomeno lo stesso stipendio che prende oggi. Non è destinato agli amministratori, ma ai dirigenti, ingegneri, avvocati, architetti. L’obiettivo, e l’ho chiesto alla Società, è quello di coinvolgere anche giovani laureati che possano vivere un’esperienza, ingegneristicamente parlando, unica al mondo».

Presenti in conferenza stampa a spiegare i contenuti del Decreto Omnibus anche i ministri Francesco Lollobrigida (Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste), Carlo Nordio (Giustizia), Orazio Schillaci (Salute) e Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy).

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