La deputata nazionale di Forza Italia, Matilde Siracusano torna a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina, sollevando una nuova polemica nei confronti del Ministro Giovannini. Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili sembra – secondo Siracusano – che stia prendendo del tempo rispetto alla decisione di attuare i progetti relativi al Ponte sullo Stretto.
«Sul Ponte sullo Stretto di Messina – scrive in una nota la Deputata – il governo continua a non dare indicazioni in merito a una chiara posizione politica sul tema. Oggi il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in un’intervista a “Il Messaggero” prende tempo ed evoca, per la prima volta, una fantomatica “opzione zero”, che il Parlamento non ha mai chiesto. Al contrario, le Camere hanno dato, votando favorevolmente a due mozioni sul tema, atti di indirizzo ben precisi all’esecutivo in merito alla necessità di trovare le risorse necessarie per costruire questa grande opera».
Il Ponte sullo Stretto
Secondo Matilde Siracusano, il Ministro Giovannini non starebbe quindi considerando il rapporto presentato dal suo predecessore De Micheli, chiedendo uno studio di fattibilità. «Sei mesi fa – continua la nota – il Comitato di esperti messo in piedi dall’ex ministro per le Infrastrutture, Paola De Micheli, aveva consegnato al Parlamento una relazione nella quale esprimeva un giudizio positivo sulla realizzazione del Ponte, considerato l’unica grande opera in grado di collegare in modo rapido e strutturale la Sicilia con la Calabria e il resto del Paese.
Enrico Giovannini, subentrato con il governo Draghi alla De Micheli, ha ignorato questo rapporto ed ha rilanciato annunciando uno pseudo studio di fattibilità, mai chiesto dalle Camere, per valutare la convenienza o meno di questa infrastruttura.
Sono passati quattro mesi da quell’impegno preso dal ministro in audizione davanti alla Commissione Trasporti della Camera, ed ancora è tutto fermo. Oggi Giovannini annuncia che lo studio di fattibilità tecnico-economica verrà affidato a breve. In realtà, il ministro aveva assicurato che avrebbe avuto questo dossier pronto entro la primavera del 2022.
Negli scorsi mesi avevo chiesto, proprio al ministro Giovannini, sia durante un’audizione in Parlamento che attraverso un emendamento al decreto Infrastrutture, bocciato dal governo, la possibilità di avere una relazione comparativa tra il progetto già esistente e quello nuovo di zecca per conoscere le tempistiche e per avere chiarezza sulle reali intenzioni dell’esecutivo.
Il Mezzogiorno avrà a disposizione il 40% delle risorse europee del Pnrr, ma senza il Ponte sullo Stretto di Messina, opera indispensabile per far ripartire il Sud, progettare una strategia di mobilità sarà impossibile e controproducente. Ci appelliamo al presidente Draghi per avere una risposta alle sollecitazioni che arrivano da anni da interi territori, stanchi di rinvii e indecisioni».
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