Per realizzare e rendere funzionale il Ponte sullo Stretto occorre adeguare la Rete Infrastrutturale di tutto il Mezzogiorno a standard europei: a dirlo è l’Ordine degli Ingegneri di Messina e provincia, che, con una nota a firma del suo presidente, l’ingegnere Santi Trovato, chiede al sindaco Federico Basile la convocazione in tempi brevi del “Comitato Tecnico Interistituzionale per le opere connesse al Ponte” (istituito nel 2004).
Mentre si attende l’approdo in Aula del Decreto Ponte, l’Ordine degli Ingegneri – già ascoltato in audizione in Commissione Ambiente e Trasporti della Camera dei Deputati lo scorso 18 aprile – interviene nuovamente sul tema per segnalare l’importanza di adeguare le infrastrutture del Sud Italia agli standard europei per non farlo diventare «il tallone d’Achille» del corridoio Scandinavo-Mediterraneo (in cui sarebbe inserito).
«Ricordiamo infatti – scrivono gli ingegneri messinesi – che il Ponte rappresenta l’anello finale che consentirebbe, una volta realizzato, il completamento del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo delle Reti di Trasporto intercontinentale e non è ultroneo affermare che non solo il Ponte ma l’intera rete Infrastrutturale Meridionale NON potrà e NON dovrà rappresentare il “tallone d’Achille” del trasporto continentale: perché non sia un investimento fine a sé stesso, la realizzazione del Ponte dovrà portare con sé la modernizzazione delle reti ferroviarie e stradali meridionale. Ed in effetti i potenti investimenti che il governo italiano sta garantendo al potenziamento ed efficientamento delle reti ferroviarie e stradali sembrano andare proprio in questa direzione».
«Va evidenziato – ricorda l’Ordine degli Ingegneri –, ancora, che la Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo ha fissato un termine entro il quale occorrerà concretizzare tutti gli impegni relativi al completamento del Corridoio 9: entro il 2030 tutti gli Stati interessati dal Corridoio Helsinki- La Valletta dovranno garantire “Ferrovie completamente elettrificate“, garantendo una velocità di circolazione di treni merci almeno a 100 km/h. Ed è sempre entro il 2030 che la stessa Commissione obbliga gli Stati membri ad eliminare “strozzature e colli di bottiglia” presenti nella Rete. Lo Stretto di Messina rappresenta ad oggi la principale “strozzatura” presente nel corridoio 9».
Le criticità della rete infrastrutturale al Sud
Nel chiedere una modernizzazione della rete infrastrutturale del Sud Italia, l’Ordine degli Ingegneri di Messina e provincia ricorda alcune delle principali criticità evidenziate dal Report dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE):
- «90 km di rete ferrovia tra Messina e Palermo a binario unico, e che tali resteranno in quanto ad oggi privo di copertura finanziaria il doppio binario in quel tratto;
- 49 km di Ferrovie al sud per 1000 Kmq di superficie, a fronte di 63 km al nord sempre su 1000 kmq;
- 18 km di rete autostradale al sud per 1000 kmq di superficie, a fronte di 30 km al nord sempre su 1000 kmq».
L’Ordine degli Ingegneri: «Ponte sullo Stretto di Messina opera chiave»
Per l’Ordine degli Ingegneri, il Ponte sullo Stretto di Messina «potrà e dovrà rappresentare l’ Opera-Chiave dalla quale far ripartire il potenziamento e l’ammodernamento dell’ossatura trasportistica meridionale». Questo, sottolinea, a patto che vengano eseguite anche le opere connesse al progetto principale.
Tra queste, segnala l’Ordine, sarebbero ancora da perfezionare quella riguardante «la nuova Stazione di Messina, ricollocata nell’area di Gazzi, con quel che consegue per i collegamenti ferroviari di attraversamento della città; la imprecisata “Fascia Bolano”, di collegamento con la futura linea ad AV/AC Napoli-Reggio Calabria – Lato Calabria; la variante stradale della città universitaria dell’Annunziata a Messina, in collegamento con la nuova viabilità di accesso al Ponte prevista dallo svincolo Curcuraci. Ed ancora l’interferenza prevista lungo la Via S.Cecilia della galleria ferroviaria con la Via La Farina , in rapporto all’attuale sistema viario cittadino, dovrà essere accompagnata da uno studio comprensivo dell’ analisi del sovraccarico che i flussi del traffico di collegamento alle aree di cantiere determineranno sulla viabilità corrente, esteso anche ai nuovi insediamenti residenziali previsti in alcuni villaggi collinari (Faro Superiore, Curcuraci, Sperone)».
Il Comitato Tecnico Interistituzionale
Per tutte queste ragioni, l’Ordine degli Ingegneri di Messina e provincia chiede la riattivazione del Comitato Tecnico Interistituzionale, «anche alla luce della prevista adozione, da parte delle “Regioni di Sicilia e Calabria, entro 60 giorni dall’approvazione del progetto definitivo,… di un Piano Integrato condiviso, finalizzato ad adeguare il sistema del trasporto pubblico nello stretto alle nuove esigenze di mobilità derivante dalla realizzazione del collegamento stabile”. (emendamento al DL n.35/2023 – decreto ponte)».
Tra gli obiettivi del Comitato, quello di fornire un «Modello di Sviluppo territoriale e urbano, moderno ed integrato con la sponda Calabra», «affrontare e risolvere le complesse problematiche connesse alla fase di cantierizzazione»; realizzare un «Programma Quadro di sviluppo urbano-territoriale dell’Area dello Stretto».
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