Anche a Torino si parla del Ponte sullo Stretto di Messina e della possibilità di utilizzare i fondi del PNRR per realizzarlo. A portare il dibattito al Lingotto Fiere, nell’ambito di Restructura 2021, è stato Istituto Nazionale di Bioarchitettura (INBAR), insieme a diversi ordini degli architetti locali. Nel corso del convegno, l’arch. Clarastella Vicari Aversa, Vicepresidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Messina, ha sottolineato: «Non è più tempo di rimandare».
Titolo dell’incontro, tenutosi lo scorso 20 novembre, è stato “Infrastrutture e PNRR: il Ponte di Messina sì, no… forse”. A guidare i lavori, il Presidente Nazionale INBAR e Presidente della Fondazione Architetti nel Mediterraneo, arch. Anna Carulli, con l’arch. Gio Dardano del Comitato Scientifico INBAR e fondatore della Sezione di Torino, già presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino negli anni ’80 e ’90. Insieme a loro, il giornalista Beppe Rovera, famoso conduttore di “Ambiente Italia” su Rai3, che da anni segue le vicende ambientali accanto all’INBAR, il quale ha condotto ed articolato un interessante dialettico dibattito sul tema delle Infrastrutture in Italia e del Ponte sullo stretto di Messina, un progetto tanto ambizioso quanto controverso. Hanno dato il loro patrocinio Ordini e Fondazioni degli Architetti di Torino, Messina, Padova, Reggio Emilia, Catanzaro e Taranto.
Diversi gli interventi da parte di professionisti provenienti da più ambiti disciplinari. Tra questi, quello del prof. Enzo Siviero, veneziano, il quale pochi giorni fa ha portato il tema del Ponte sullo stretto di Messina in Commissione Infrastrutture di Palazzo Madama attivando l’intergruppo parlamentare.
L’architetto Clarastella Vicari Aversa, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Messina, Dottore di Ricerca Europeo in Architettura presso l’Università dei Paesi Baschi di San Sebastián e già Professore a Contratto in Progettazione Architettonica presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Reggio Calabria ha evidenziato come, secondo lei: «Occorrono scelte concrete per non rallentare o vanificare l’infrastrutturazione e l’importante processo di crescita dell’intero Paese che richiede scelte rapide. Non è più tempo di rimandare».
La presidente Anna Carulli ha sottolineato l’importanza del confronto tra esperti nazionali: «Da Messina a Torino per far conoscere al di là dello Stretto l’importanza del Ponte per lo sviluppo economico e trasportistico di tutta l’Italia verso il canale di Suez e la ricchezza economica del mondo al di là del Mar Mediterraneo di cui Messina è il centro Geografico. Oggi in questo dibattito, che l’Istituto ha voluto portare all’attenzione di tutti, dopo l’importante incontro che si è tenuto a Palazzo Chigi con il Prof. Siviero, fautore dell’intergruppo parlamentare, si è finalmente delineata l’importanza strategica della ricostruzione di una infrastrutturazione fino a oggi sempre più compromessa, ideazione e messa in opera di una vera strategia – non tanto dal basso, quanto dall’alto – che non può non essere di natura geopolitica».
«Il tempo stringe – ha aggiunto –, e l’urgenza è riconnettere il Sud all’Europa, ma anche riconnetterlo, dopo anni di isolamento, con l’Africa e l’Asia. Siamo al centro del Mediterraneo, un’area – come quella dell’Indo-pacifico – ancora cruciale per i destini del mondo e dell’Italia che ne è al centro. Il Piano nazionale di ricostruzione e resilienza diventa fondamentale, la complessità delle azioni è rendere di nuovo centrale tale piano, attraversato da merci, uomini e idee».
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Vorrei chiedere al sig. Ministro chi lo ha autorizzato a spendere 50 milioni degli italiani – dato che lui e’ un tecnico politico, non scelto dagli italiani, come tutta la squadra di governo, voluta e caldeggiata da Renzi – per fare ulteriori studi su un’opera che, gia’ da tempo e’ stata approfondita e consolidata. È che lei ha voluto per forza spendere ancora per conoscere quello che tutti sanno, meno che i politici, che così facendo, rendono scuro quello che e’ chiaro, per rinviare e trovare una scusa plausibile, per far credere per vero, il motivo della continua spesa inutile;
bene: gli italiani chiedano al sig. Ministro di anticiparli di tasca propria, e restituirli agli italiani; tutte le volte che interviene un governo tecnico, e’ un disastro; uno peggio dell’altro; i professori devono fare i professori, e basta, dovrebbero lasciare ikl posto agli altri; i siciliani, per protesta, dovrebbero disertare le elezioni; se qualcuno mi vuol dare spiegazioni, ben venga; se fossimo stati in Francia o in Svizzera, oggi avremo 3 ponti; smentitemi, potete farlo tranquillamente.