Il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva il Decreto riguardante il Ponte sullo Stretto di Messina. La votazione è avvenuta ieri, mercoledì 24 maggio 2023, e si è conclusa con 103 voti favorevoli, 49 contrari e 3 astenuti. Il testo definisce l’assetto della società Stretto di Messina Spa e riavvia l’iter di programmazione e progettazione dell’opera. Matteo Salvini: «Oggi è una grande giornata, non solo per Sicilia e Calabria ma per l’Italia intera».
Approdato alla Camera dei Deputati lo scorso 16 maggio, il ddl di conversione del Decreto Ponte ha quindi ottenuto il via libera anche dal Senato della Repubblica.
Il Senato approva il Decreto Ponte sullo Stretto
Soddisfatto il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Matteo Salvini: «È un’opera che darà più di 100mila posti di lavoro veri – ha dichiarato in diretta da Palazzo Chigi a seguito dell’approvazione del Decreto Ponte sullo Stretto –, che farà risparmiare ai siciliani 6 miliardi di euro all’anno in mancati collegamenti, quindi imprenditori, agricoltori, studenti, pendolari. Un’opera green, non a chiacchiere, ma nei fatti. Più di 100mila tonnellate di mancate emissioni di CO2 nell’aria, e un mare più pulito, non solcato da centinaia di traghetti. Un provvedimento in cinque articoli che va a inserirsi in un contesto di investimenti in Sicilia e in Calabria senza precedenti nella storia. Stiamo parlando di 28 miliardi di euro di autostrade e ferrovie in Sicilia e di altrettanti 28 miliardi tra strade, autostrade e ferrovie in Calabria. Se qualcuno mi avesse detto vent’anni fa “Il Ponte serve?”. Senza tutte le altre opere il Ponte vent’anni fa non risolveva nulla, oggi nel 2023 approvare il Decreto per iniziare i lavori nel 2024 e concluderli nei primi anni del 2030 sarà il completamento di qualcosa di straordinario. Una rivoluzione economica, culturale, sociale e ambientale».
Floridia (M5S): «Non ci sono le risorse e non esiste un progetto cantierabile»
Ad intervenire in Senato, durante le dichiarazioni di voto, contro l’approvazione del Decreto riguardante il Ponte sullo Stretto di Messina, la senatrice messinese Barbara Floridia (M5S): «Questo Governo, che definirei Governo dell’assurdo, è incapace di mettere a terra opere per le quali i soldi ci sono, promettendo di realizzare infrastrutture faraoniche come il Ponte sullo Stretto di Messina, per le quali i soldi non ci sono».
«In quest’Aula – ha aggiunto – non si sta parlando della realizzazione del Ponte, perché non ci sono le risorse e non esiste un progetto cantierabile. In questo decreto si vuole soltanto riabilitare la società Ponte sullo Stretto che già ci è costata 300 milioni di euro, tranquillizzare il consorzio Eurolink dopo la causa di 700 milioni fatta allo Stato evitando una gara pubblica e rispolverare un progetto che aveva incassato oltre 200 criticità mai risolte. Stiamo parlando oggi dell’affare ponte, da concludersi al più presto con la decretazione d’urgenza perché bisogna fare presto, bypassando il Parlamento, ignorando persino il gruppo di lavoro del Ministero dei Trasporti che stava ancora effettuando ulteriori studi per valutare le modalità di collegamento più opportune e probabilmente molto meno onerose del Ponte a campata unica».
«Questo Governo – conclude la senatrice Barbara Floridia – dovrebbe, però, dire ai cittadini quali servizi taglierà per recuperare i 15 miliardi per realizzare il Ponte e, soprattutto, dovrebbe coinvolgere gli Enti locali interessati visto che i loro territori saranno stravolti. Si rischia di distruggere due città, di mettere sulla strada centinaia di famiglie, per una foto ricordo con la prima pietra, con un progetto che non c’è e senza copertura finanziaria. La responsabilità di questo scempio sarà di Giorgia Meloni che, per tenere buono un alleato di Governo, avrà contribuito a un disastro colossale e noi questo non lo dimenticheremo».
(161)