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Ponte sullo Stretto di Messina, Armao: «È ciò cui aspiriamo, i tecnici facciano il loro lavoro»

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Dal Ministro alle Infrastrutture, Enrico Giovannini, al vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao, per concludere con il Commissario Straordinario del Comune, Leonardo Santoro, il Ponte sullo Stretto di Messina, oggi, è stato sulla bocca di tutti. L’occasione per tirare fuori dal cilindro uno dei temi più gettonati del dibattito politico siciliano (e non solo) è stata l’inaugurazione della nuova nave di Rfi che garantisce il trasporto dei treni tra Sicilia e Calabria. «Abbiamo un collegamento, ma il Ponte è ciò cui aspiriamo» ha detto senza mezzi termini Gaetano Armao.

Mentre il Ministro Giovannini è tornato a parlare dello studio di fattibilità sul Ponte sullo Stretto richiesto a Rfi e ha sottolineato la necessità di un dibattito sul tema che sia affrontato seriamente, in maniera non ideologica, per trovare una soluzione adeguata, il vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao è stato più diretto. Dopo aver salutato con entusiasmo l’arrivo della nuova nave, è passato ai costi dell’insularità e ha riconfermato il suo “sì” al Ponte.

«La Regione – ha esordito Armao – è a fianco delle istituzioni statali. Da Messina partivano le spedizioni per la terra santa, era una città di una centralità unica, una città importante che merita intelligenza, sforzi, cultura di un certo livello. Mi piace ricordare un messinese che non c’è più, Antonio Martino. Qui si è fatto un pezzo di Unione europea. Questo di oggi è un passaggio importante. Già abbiamo un collegamento ma non abbiamo ancora il Ponte sullo Stretto, che è quello cui aspiriamo. I tecnici facciano il loro lavoro. L’insularrita co Costa tot l’anno.lavoriamo insieme per dare un futuro alla Sicilia».

Diplomatico e “tecnico” il Commissario Leonardo Santoro: «Io ritengo che le navi siano quell’elemento che in qualche modo continua a legarci con la sponda calabra e devono continuarlo a fare nel modo più efficiente possibile. Ma ‘obiettivo ultimo è quello di una connessione tra le due sponde dello Stretto, con quella che sarà la soluzione ingegneristicamente più compatibile da un punto di vista ambientale e realizzabile da un punto di vista strutturale».

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