Il Ponte sullo Stretto tiene banco da decenni, e pare che ancora sarà così per molto tempo. Il fermento in città sembra stia crescendo in maniera esponenziale, scandito dalle dichiarazioni di politici e imprenditori coinvolti in un’opera che ancora, però, divide i messinesi.
Ad essere soddisfatti per gli sviluppi che pare avere il progetto Ponte, tra gli altri, i componenti di Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno.
I firmatari, Fernando Rizzo, Giovanni Mollica, Giovanni Caminiti, Ettore Gentile, Daniela Micali, Angelo Papalia, Sergio Lembo, Nino Musca, esprimono il proprio apprezzamento per le dichiarazioni formulate da Pietro Salini, amministratore delegato di Salini-Impregilo, a margine della cerimonia di presentazione della Fondazione E4impact.
“Il Ponte sullo Stretto – ha detto Salini – è una risorsa per il Sud ed è importante per il Paese. Noi – ha continuato – siamo sempre pronti, facciamo questo mestiere, ci piacerebbe farlo, è una bella cosa”.
Salini-Impregilo è capofila del consorzio che nel 2006 si aggiudicò la gara per la realizzazione del collegamento stabile fra la Sicilia e il Continente e nel 2011 consegnò allo Stato il progetto definitivo, redatto dalle migliori aziende del mondo nel campo della progettazione di ponti sospesi e grandi infrastrutture.
“L’impresa – scrivono i componenti di Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno -, in passato, ha dimostrato, numeri alla mano, che il costo dell’intera opera è ampiamente coperto da quanto lo Stato incasserà per Iva, Irpef, Inps, Cassa Edile e dal risparmio sulla Cig di quei Siciliani e Calabresi che, senza l’avvio dell’opera, continuerebbero a restare senza lavoro. Per non parlare – continuano – del mancato pagamento della penale miliardaria alla quale l’imprenditore romano rinuncerebbe volentieri in cambio del prestigio che deriverebbe alla sua azienda e al suo Paese dalla costruzione di un’opera unica al mondo”.
“La palla – affermano – è in mano a Renzi: se fa rivivere il contratto vergognosamente violato dal Governo Monti, e Salini-Impregilo riparte con i lavori e con le assunzioni, ogni (ridicola) obiezione cade definitivamente. I vantaggi per il Paese, per il Sud e per l’agonizzante economia messinese sono enormi”.
Concludono con un interrogativo: “Chi ha tanto in odio il benessere dei Messinesi da opporsi ancora alla realizzazione del Ponte sullo Stretto?”
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e dimmi iun pò quanto costerebbe più o meno del fasullo porto di Tremestieri? e sarrebbe più o meno utile? Pensavo che le ideologie che bloccano la crescita mentale e critica delle persone si fossero estinte e invece… ve ne sono ancora.
infatti io non parlo di ideologie (sono un libero cittadino): lo dicono gli esperti che il Ponte rischierebbe seriamente di restare chiuso per sei mesi l’anno a causa delle correnti. Peggio ancora del Porto di Tremestieri. Ma 100 volte più costoso e – se confermata l’idea di Alfano – inutile per le autovetture, visto che sarebbe comunque attraversato solo da treni.
Delle correnti? Quali correnti? Se manco poggia in mare…..Al massimo sarebbe per il vento e ti assicuro che è stato testato (e validato da organismi terzi) per venti ben più forti di quelli mai registrati nello stretto.
Il commento di Giancarlo dimostra ancora una volta che il progetto del Ponte di Messina è stato gravato ed inquinato da una DISINFORMAZIONE criminale e virulenta. L’ignoranza ( del progetto) di questo lettore è così lampante che lascia basiti e scoraggiati. Questa città non si potrà mai salvare.