È uscita nelle librerie di Messina e di tutta Italia il 31 dicembre 2021 la seconda raccolta del professore UniMe Francesco Pira, dal titolo “PIRAterie 2 La Vendetta brevi riflessioni sulla social esistenza quotidiana”, che mostra l’evoluzione dei social, arrivando fino agli anni della pandemia, e il loro integrarsi nella quotidianità di ciascuno di noi.
Il volume riprende idealmente il percorso temporaneamente concluso dal professore dell’Università di Messina nel 2018 e raccoglie articoli da lui pubblicati tutte le domeniche nelle pagine culturali del quotidiano “La Sicilia” all’interno della rubrica PIRAterie. In questa seconda raccolta edita da Medinova, il docente UniMe si trasforma da PIRAta buono, in un PIRAta cattivo: «Sfogliando le pagine – spiega l’autore – potrete poi rendervi conto di come questo testo parli di noi. Da diversi anni subiamo la fragilizzazione del sistema informativo. Questo ha prodotto il risultato che i media si stanno, di fatto, trasformando in mero specchio della società anche nei suoi aspetti più deteriori. Una deriva che l’avvento dei Social ha acuito e che la crisi generata dalla pandemia da Covid-19 ha ulteriormente complicato».
Dalla pandemia sanitaria si è generata, quindi, una seconda epidemia, quella della disinformazione: «I Social Network – spiega ancora il professor Francesco Pira commentando il nuovo volume – sono diventati il mezzo più usato. Con nuovi codici e nuovi linguaggi, è vero. Ma ormai le relazioni in presenza sono davvero relative. E se la prima speranza era quella che saremo migliori dopo Covid-19, al momento il dato certo è che le difficoltà sono tantissime. Di certo bisogna sfuggire alla semplificazione alle distorsioni del determinismo tecnologico: questa è la grande sfida per andare oltre l’era della post-verità e i modelli di costruzione identitaria che essa sta imponendo. Ed è questo quello che voi, seppure in forma leggera, suscitando il sorriso, quel riso amaro di chi sa – purtroppo comprende – e vorrei sentisse la responsabilità etica di intervenire».
Riflessioni che trovano eco nella prefazione al testo del Direttore del quotidiano La Sicilia, Antonello Piraneo, che commenta le istantanee di vita vissuta che Francesco Pira propone nei suoi pezzi definendole simili a «scene di un film in cui ciascuno di noi si rivede di certo soprattutto per quanto riguarda il rapporto disfunzionale con le nuove tecnologie ed i Social. È una satira talora velata, talora sagace e pungente, ma mai dissacrante, in quanto ha un fine didascalico».
Nella post fazione la docente e giornalista Cristina Graziano sottolinea come : «Oggi più che mai bisogna promuovere il valore della persona, di cui ci impegniamo a prenderci cura per concorrere alla costruzione condivisa di paradigmi aperti alla novità e dare vita a cose nuove, ad un linguaggio di verità, oltre gli stereotipi… Ed il Prof. Pira, da sociologo e giornalista, questo lo fa quotidianamente anche con le sue PIRAterie, che fanno leva sul potere terapeutico della parola, con la convinzione che a fare la differenza debba essere questa rinnovata consapevolezza agita e parlata nella quotidianità di ciascuno, perché da adulti di riferimento abbiamo l’obbligo morale e la responsabilità sociale di non sostituirci ai giovani, ma di dare loro gli strumenti per affrontare da protagonisti il divenire, divenendone volutamente e caparbiamente artefici».
(152)