“Il cambio di destinazione dell’ospedale Piemonte, così come annunciato dalla Regione, oltre ad apparire estremamene costoso, comporterebbe anche un adeguamento della struttura e del personale”. A gran voce lo sostengono i sanitari dello storico nosocomio di viale Europa. Unico presidio del centro città, il Piemonte – secondo quanto ufficializzato dalla Regione ma non ancora deliberato – verrà riconvertito in Polo Sanitario materno-infantile, riorganizzazione che cancellerebbe la sua funzione di punto di emergenza-urgenza.
A preoccupare – dicono i medici – non è tanto l’istituzione del Polo destinato alla madre e al bambino, quanto la sua messa in pratica.
Quello che si teme maggiormente è che tale trasformazione non sia altro che l’ennesima chimera, un percorso destinato ad avviare un processo di depauperamento e depotenziamento del presidio stesso, al momento afflitto anche da carenza di personale.
Se l’accorpamento dei punti nascita potrebbe rappresentare un’ipotesi ben accetta di potenziamento del servizio offerto ai cittadini, i costi del Polo materno per l’adeguamento di macchinari e personale sarebbero notevoli – cambiando il soggetto al quale il presidio verrà destinato – e non lasciano sperare nella sua realizzazione.
Non sono bastate le 15.000 firme della petizione popolare a fermare il processo di riconversione. In tanti, tra i cittadini, si erano opposti a questa operazione, proprio perché ritenevano prioritario che l’ospedale continuasse ad essere il punto nevralgico per l’assistenza sanitaria del centro città, soprattutto nei casi d’emergenza.
Allarmati i rappresentanti dei lavoratori che chiedono al sindaco Renato Accorinti di intervenire alla Regione per tutelare il diritto alla salute dei cittadini.
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