Non è tardata la replica del presidente della Messina Patrimonio Spa, Roberto Cicala, alla dura nota di Pd e Libera Me, che definiva la partecipata comunale un «inutile carrozzone» sottolineando che «non ha venduto un solo alloggio» dalla sua fondazione nell’ottobre del 2019.
Nella giornata ieri i gruppi consiliari di Pd e Libera hanno inviato una nota contestando l’operato della Messina Patrimonio Spa e mettendo a confronto i dati sulla compravendita di alloggi da parte della Partecipata con quelli degli anni appena precedenti la sua nascita. Pubblichiamo, di seguito, la replica in forma integrale del presidente Roberto Cicala.
«In riferimento a notizie di stampa tendenti, a nostro avviso, a sminuire il ruolo della scrivente società, si intende chiarire quanto segue. La Patrimonio Messina Spa si occupa della gestione dell’inventario, della predisposizione del Piano di alienazione, della valorizzazione anche dei beni confiscati alla criminalità organizzata, provvede altresì all’istruttoria di quelle pratiche e servizi – prima di competenza esclusiva del Dipartimento Patrimonio e Politiche della casa – quali la trasformazione del diritto di superficie in proprietà, del rilascio dei certificati rimozione dei vincoli prezzo massimo di cessione, immissione in possesso immobili, pareri di congruità e svolge anche attività di gestione amministrativa e finanziaria del patrimonio immobiliare comunale di edilizia residenziale pubblica e assimilati.
In particolare, questo ultimo servizio è stato trasferito con verbale sottoscritto dal presidente della società e dal dirigente comunale dott. De Francesco nel gennaio 2021 prevedendo lo svolgimento di particolari funzioni a carico della società e altre che restano a capo del Dipartimento Politiche della Casa per l’evidente motivo che la società non può svolgere atti amministrativi che competono solo all’ente pubblico. È stata, infatti, questa società a proporre all’assessore Calafiore nel gennaio 2021 di mettere nuovamente in vendita gli alloggi e non l’ufficio Politiche della Casa come sostiene il De Francesco. L’ufficio del Comune (unico a poterlo fare) ha solo istruito quanto l’assessore, su richiesta della Patrimonio, ha poi proposto alla Giunta che il 31.3.2021 ha deliberato favorevolmente.
La società, inoltre, ha da subito ripristinato il software già in uso al Comune, con una gestione diretta a carico totale della Patrimonio Messina Spa, definendo le criticità con la software house e stabilendo la formazione al personale e l’implementazione dei nuovi servizi necessari. Ha fornito gli accessi allo stesso ente locale per l’uso dei dati necessari allo svolgimento del servizio in modalità condivisa e contemporanea con la società.
È noto che il verbale di trasferimento dei servizi, sottoscritto dal dirigente, prevedeva che eventuale personale comunale non transitato alla società, accompagnasse la stessa nel trasferimento dei servizi da svolgere, per il periodo necessario alla sua piena autonomia. E così è stato, con due dipendenti a tempo pieno della Patrimonio Messina dislocati proprio nelle stanze adiacenti agli uffici del comune, come da richiesta dalla funzionaria del dipartimento, con la quale il sottoscritto ha pianificato il lavoro di programmazione dei processi a carico del comune e della società.
La Patrimonio Messina Spa ha provveduto, inoltre, a migliorare i servizi necessari per le funzioni dell’ente, come ad esempio l’implementazione diretta negli uffici comunali delle banche dati di controllo tributario, banca dati non accessibile prima. La società gestisce anche l’aggiornamento dell’inventario immobili, avendo avuto cura di inserire immobili già assegnati da anni e mai trascritti, che quindi non sarebbero stati pronti per la vendita. Ha provveduto con i suoi tecnici, ovvero con tecnici esterni, a perfezionare posizioni catastali che non permettevano la compravendita, con sopralluoghi e istruttorie di pratiche al catasto, per errori o mancate trascrizioni allo stesso ufficio.
Non appare calzante il confronto sugli immobili venduti in periodi diversi, atteso che trattasi di una procedura ad esaurimento, avviata oltre dieci anni fa e che si avvia alla conclusione. Più passa il tempo e più ovviamente diventa minore la richiesta, anche per l’evidente errore di non mettere una data di scadenza per la vendita nella delibera originaria.
La società nasce principalmente per porre fine alla situazione di storica criticità, in alcuni casi di vera e propria mala gestio, nella ricognizione e catalogazione del patrimonio immobiliare del comune di Messina, criticità più volte evidenziate e denunciate dalla Corte dei conti. Da sempre il tentativo di porre ordine in questa delicata materia, ha trovato agguerriti avversari anche all’interno del Palazzo. Ciò forse spiega ma non giustifica le infinite polemiche sulla neonata società».
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