Sembra che per il patrimonio culturale della Sicilia sia stata trovata un’intesa tra la Regione, l’Irifs e il Credito sportivo; i tre soggetti hanno infatti firmato un protocollo d’intesa che punta alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali dell’Isola. «Con un proficuo rapporto di collaborazione fra enti – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – riusciamo a favorire l’accesso al credito a tutti coloro che desiderano investire nella tutela e nella promozione del bene più prezioso che la Sicilia possiede; quel patrimonio storico, culturale e artistico che tutto il mondo ci invidia. Questa iniziativa si inserisce a pieno titolo nell’opera di valorizzazione dei “tesori” culturali siciliani che il nostro governo sta portando avanti, anche grazie alla sinergia tra pubblico e privato».
Cosa prevede la convenzione
Dalla convenzione, che durerà tre anni, nasce il “Fondo per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano”. «È uno strumento importante – ha detto il presidente dell’Irfis, Giacomo Gargano – che interesserà soggetti pubblici e privati e permetterà cospicui investimenti per interventi di salvaguardia e valorizzazione infrastrutturale».
«La firma dell’accordo con Regione Siciliana e Irfis – aggiunge il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi – rappresenta una linea di continuità nella collaborazione già avviata, per la quale ringrazio il presidente Musumeci e l’istituzione che guida, che si consolida dopo la sottoscrizione dell’omologo accordo sull’impiantistica sportiva». Ecco, nel dettaglio, cosa prevede l’accordo per valorizzare il Patrimonio culturale della Sicilia:
- stanziamento di un primo plafond di 50 milioni di euro da parte di dell’Istituto per il Credito Sportivo, per la concessione di finanziamenti finalizzati a investimenti relativi alla tutela e alla valorizzazione di luoghi e immobili destinati ad attività culturali, o strumentali ad esse, e di beni storici vincolati. Particolare importanza sarà riservata ai temi dell’efficienza energetica, dell’abbattimento delle barriere architettoniche, della messa a norma e in sicurezza degli edifici e dell’implementazione tecnologica delle infrastrutture;
- la concessione di un contributo in conto interessi del 2 per cento, a valere sul “Fondo per la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale”;
- previsione di un “Fondo regionale per contributi in conto interessi”, che potrà essere costituito presso l’Istituto, con le modalità e nei limiti previsti dai provvedimenti dei competenti organi regionali.
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