Messina. Nove sigle sindacali in “rivolta” contro l’affidamento dell’appalto per la gestione dei parcheggi a pagamento all’Ospedale Papardo, riunite al fine di contrastare quello che è stato definito «un vero e proprio taglio stipendiale» nei confronti dei dipendenti della struttura, teoricamente esclusi dal provvedimento.
Stando a quanto prescrivono il Capitolato d’Oneri e la deliberazione a esso allegata, ai dipendenti dell’azienda sarebbero stati garantiti e riservati dei parcheggi gratuiti. Parcheggi che, però, secondo quanto dichiarato dal segretario territoriale Fsi-Usae, Calogero Coniglio, non sarebbero sufficienti, arrivando a coprire in media solo la metà del personale attivo per ogni turno. Non sarebbe inoltre possibile, da quanto spiegano i sindacati, pensare che i lavoratori possano raggiungere il Papardo usando i mezzi, considerando che la struttura non è adeguatamente servita dal trasporto pubblico.
Di fronte a questa situazione, considerata lesiva dei diritti dei lavoratori, le nove sigle sindacali chiedono l’immediato annullamento del contratto d’appalto, minacciando, in alternativa, di coinvolgere l’Azienda Ospedaliera in una class action.
A firmare il documento: Giuseppe Calapai (UIL-FPL); Mario S. Macrì (UIL-FPL Medici); Guglielmo Catalioto (FPCGIL Medici); Antonio Trino (FP CGIL); Antonino Costa (CISL-FP); Gianplacido De Luca (CISL-Medici); Pietro Pata (ANAAO-ASSOMED); Silvano Arbuse (FIALS MEDICI); Domenico La Rocca (FIALS); Giuseppe Picone (AAROI-EMAC); Mario Pettinato (CIMO); Francesco Romeo (FVM); Salvatore Cernuto (NURSING UP); Filippo Barbaro (NURSIND).
Di seguito, il testo approvato e sottoscritto dalle nove sigle sindacali, datato 28/10/2017, e inviato al prefetto di Messina, all’assessore regionale alla Salute pubblica, al sindaco di Messina e al commissario straordinario dell’Azienda Papardo.
«Le scrivente OO.SS. rinnovano la propria azione di protesta contro l’incresciosa situazione di approfittamento di fatto delle condizioni dei lavoratori dell’Azienda che saranno costretti di qui a poco a dover pagare quotidianamente il parcheggio al proprio datore di lavoro per potere accedere alla sede dove prestano servizio. Imporre questa surrettizia forma di prelievo ai danni di soggetti che invece dovrebbero essere tutelati dalla propria Azienda equivale ad un vero e proprio taglio stipendiale dal momento che, anche in conseguenza dell’assoluta carenza di mezzi pubblici a servizio della zona del Papardo, i lavoratori non potrebbero mai fare a meno di recarsi al lavoro con la propria auto.
Da un lato, quindi, il Papardo paga i lavoratori per la loro incessante attività e, dall’altro il Papardo preleva direttamente alla fonte, dalle tasche dei medesimi lavoratori, un’assurda e iniqua tassa sul lavoro la cui possibilità di esistenza, secondo le intenzioni comunque manifestate con il Capitolato d’Oneri approvato con la deliberazione DG n° 479/2016 avrebbe dovuto essere esclusa in radice. E infatti, secondo quanto riportato nel titolo della deliberazione n° 479/2016 oltre che all’art. 3 del Capitolato a essa allegato, tutti i parcheggi per i dipendenti avrebbero dovuto essere gratuiti e riservati e ciò a salvaguardia e per rispetto della delicatissima funzione che gli stessi svolgono nell’interesse della salute collettiva. Abbiamo già evidenziato quanto sarà drammaticamente grottesco il momento in cui il malato in condizioni di urgenza si troverà ad aspettare il medico che non riesce a trovare parcheggio ma altrettanto patetico sarà il momento in cui i pazienti in corsia assisteranno al triste scenario dei medici o degli infermieri che si affacciano periodicamente alle finestre e che subito dopo si producono in disperate corse per l’accaparramento di un parcheggio che si sia appena liberato nell’area non soggetta a pagamento.
Le fiacche e stereotipate giustificazioni fatte pervenire in queste ore dall’Azienda Papardo non ci hanno affatto convinto. Il contratto è sbagliato, oltre che profondamente ingiusto, ed è anche arbitrariamente portato ad esecuzione nonostante il conclamato difetto di istruttoria rilevato dalla UIL-FPL e non contestato dai vertici amministrativi e gestionali del Papardo. Nessuno, infatti, ad onta di quanto è stato riportato nel Capitolato ha mai contato i dipendenti aventi diritto al parcheggio riservato e ciò rende assolutamente lesivo ed illegittimo il contratto stipulato che non rispetta i contenuti della deliberazione DG n° 479/2017 nella parte in cui detta delibera prevedeva il diritto dei lavoratori a parcheggiare senza alcun onere in un’area appositamente riservata all’interno dell’Ospedale.
Ribadiamo, quindi, la necessità del suo immediato annullamento evidenziando peraltro che non è assolutamente vero che l’Azienda non ha scelta e che deve necessariamente portare ad esecuzione i propri precedenti provvedimenti anche se questi sono palesemente illegittimi. E non è vera nemmeno la circostanza che l’amministrazione sta agendo in maniera tale da evitare un danno all’Azienda perché portando ulteriormente ad esecuzione il contratto l’Ospedale sarà travolto dalla nostra class action che ben presto sancirà la soccombenza dell’Azienda per una somma complessiva pari ai ticket quotidiani del parcheggio per tutti i dipendenti del Papardo che saranno assoggettati all’ingiusto pagamento di tale obolo e che, è pari, a conti fatti, a circa dieci volte tanto quella che, in questi giorni, viene paventata fra i corridoi, come penalità per il recesso.
E infatti, nel caso in cui mediamente ogni giorno 250 lavoratori del Papardo non trovassero posto e fossero sistematicamente costretti a pagare 8 euro pro-die per il parcheggio la somma complessiva giornaliera che incamererebbero per effetto di detto artificiosa, quanto deleteria astuzia ai danni dei lavoratori sarebbe pari ad € 2.000 (250 x 8 Euro). Moltiplicando, in termini assolutamente prudenziali, detto importo giornaliero per una media di 300 giornate nel corso di un anno si ha che per ogni annualità l’importo del danno arrecato complessivamente ai lavoratori sarà di circa seicentomila euro (300 giornate x 2.000 euro al giorno) che rapportato a tre anni di durata massima del contratto diventano, per l’appunto 1.800.000,00 euro (un milione ed ottocentomila euro) che l’Azienda dovrà sborsare al termine della causa per risarcire i lavoratori dei danni da questi ingiustamente subiti. Altro che i centottanta mila euro della penale.
Sono numeri che fanno quasi sorridere se paragonati a quelli che il Papardo dovrà pagare per effetto di scelte manageriali frutto di patti scellerati stretti in maniera del tutto contraddittoria ed arbitraria e comunque in danno dei diritti dei lavoratori.
Continueremo con forza e con estrema decisione la nostra protesta e la battaglia per l’affermazione dei diritti violati dei lavoratori del Papardo che sono stanchi di essere bersaglio di manager che non si fanno scrupolo quando si tratta di calpestare la loro dignità e professionalità in nome dell’incremento percentuale, su base meramente statistica, dei profitti aziendali.
Non ci fermeremo finché non avremo giustizia e finché non si porrà fine al continuo susseguirsi di abnormità e paradossi che da tempo vedono tristemente protagonista l’Ospedale Papardo che si va sempre più caratterizzando per un ricettacolo di amenità piuttosto che come luogo di cura a servizio della città di Messina.
Ai lavoratori cui la presente è parimenti diretta chiediamo di darci convinto e forte sostegno all’eclatante iniziativa di protesta che, in mancanza di un tempestivo e deciso cambio di rotta da parte della dirigenza del Papardo, verrà immediatamente posta in essere per contrastare l’intollerabile ingiustizia di questa assurda situazione».
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