Un duplice intervento di chirurgia conservativa a livello vescicale e del sigma per una sincrona patologia di tipo diverticolare e neoplastica è stato eseguito presso l’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina. La delicata operazione, tecnicamente riuscita, è stata realizzata grazie all’utilizzo di innovative tecniche ed all’impiego di device di ultimissima generazione.
Il paziente, un 49enne della provincia messinese, affetto da un processo infiammatorio con iniziale fistola sigmovescicale e da una voluminosa massa pseudotumorale di tipo infiammatoria con infiltrazione della vescica del sigma e della parete addominale anteriore, dopo una accurata ed attenta valutazione di imaging radiologico, è stato sottoposto ad un unico intervento con la rimozione completa del tratto intestinale interessato e nel ripristino della continuità intestinale e nell’asportazione della voluminosa massa vescicale con ricostruzione della vescica. L’intervento è stato eseguito da Francesco Mastroeni, direttore dell’Unita Operativa di Urologia dell’Azienda Papardo-Piemonte, titolare di incarico di altissima specializzazione in chirurgia urologica oncologica e dal dottore Pietro Pappa, la parte di chirurgia intestinale è stata effettuata dal dottore Nino Gullà Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Generale della stessa Azienda. La parte anestesiologica veniva curata dal dottore Giuseppe Leto che grazie all’esecuzione di una anestesia combinata epidurale e generale ha reso possibile il minor insulto anestesiologico al paziente ed ha permesso all’equipe chirurgica l’esecuzione in completa tranquillità del complesso intervento.
Attualmente l’atteggiamento chirurgico conservativo delle neoplasie è quello della preservazione d’organo e della preservazione delle funzioni correlate rispettando sempre la radicalità oncologica.
Questi interventi, in cui viene alterata la funzionalità di due apparati ovvero quello urinario e intestinale, sono molto rari e vengono eseguiti in centri di riferimento e di alta specializzazione in chirurgica oncologica essendo particolarmente aggressivi e nel più delle volte fatali per il paziente.
Fondamentale è la pluridisciplinarietà nel trattamento medico postoperatorio e la professionalità dell’equipe infermieristica di reparto per il postoperatorio.
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