persona che sistema i pesi in palestra

«Palestre al collasso, occorre riaprire»: da Messina l’appello al Governo Draghi

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Tanti piccoli imprenditori a un passo dal fallimento, un comparto, quello delle palestre, al collasso: è questo il quadro che illustra Pasquale Currò, coordinatore della città metropolitana di Messina di Fratelli d’Italia, nel chiedere al Governo Draghi la riapertura delle attività.

Dall’inizio della pandemia coronavirus quello delle palestre è stato un tema sempre all’ordine del giorno. Chiuse insieme a molte altre attività con il lockdown iniziato a marzo 2020, hanno visto una breve riapertura e poi, da fine ottobre, una nuova chiusura. Oggi, con la pubblicazione del primo Dpcm Draghi, le palestre sono ancora tra le attività chiuse anche in zona gialla. Per questo motivo, il coordinatore della città metropolitana di Messina di Fratelli d’Italia, Pasquale Currò, lancia un appello al Governo nazionale.

«Il Governo Draghi – scrive Currò – non può più girarsi dall’altra parte e far finta di niente, abbia il coraggio di dare una svolta esistenziale al comparto palestre. È indispensabile consentire alle palestre, ormai chiuse dal 24 ottobre scorso, di ripartire, riorganizzarsi in sicurezza, iniziando con la ripresa delle lezioni individuali e delle attività non aerobiche».

«Il settore è ormai al collasso – prosegue –, in ottobre gli operatori erano stati chiamati ad uniformarsi a protocolli e misure di sicurezza e così è stato fatto. Purtroppo, nonostante tanti operatori si siano organizzati con strumenti e misure anti-covid, investendo anche importanti risorse economiche, l’attività è stata ugualmente chiusa. Adesso, però, gli operatori sono stremati».

«Le palestre vanno riaperte – conclude Currò – nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza  Il settore ormai registra una serie di piccoli imprenditori ad un passo dal fallimento, con moltissimi lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e con moltissimi sportivi che hanno perso i benefici di svolgere attività fisica. Anche questa è una priorità, finora dimenticata».

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