La trasparenza è tra i principi cardine dell’amministrazione Accorinti, ma forse adesso si sta un po’ esagerando e come si suol dire: “il troppo stroppia”.
A palazzo Zanca, infatti, oltre le porte d’ingresso, ad assere aperti a tutti sono anche gli scaffali contenenti gli atti amministrativi. Basta percorrere il corridoio del primo piano e dirigersi verso gli uffici dell’Avvocatura per accorgersi che gli armadi contenenti la documentazione vengono lasciati aperti. Chiunque, può tranquillamente accedere a fascicoli processuali, atti riguardanti procedimenti penali o giudizi attivi. Chiunque può spulciare i documenti e addirittura impossessarsene senza alcun problema. Gli schedari, infatti, sono sistemati ai lati del corridoio e completamente incustoditi: basta attendere un momento di scarsa frequentazione dei locali e consultare a proprio piacimento i vari raccoglitori sistemati negli scaffali.
Non si tratta sicuramente di carte su cui vige il segreto di Stato, tuttavia, gli atti amministrativi andrebbero opportunamente custoditi ed esibiti al cittadino in nome del diritto di accesso. Diritto che spetta comunque soltanto a chi dimostra di avere un “interesse giuridicamente rilevante” sul documento che intende visionare.
Ma c’è di più. Alcuni scaffali non rimangono aperti per superficialità dei dipendenti comunali. Gli sportelli risultano danneggiati e gli addetti ai lavori sono quindi impossibilitati a chiuderli. Eppure, per risolvere il problema basterebbero semplici lucchetti, così come avviene per altri armadi ubicati in altre zone del Municipio.
Andrea Castorina
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