Foto di Palazzo Zanca - Municipio (Comune) Messina

Palazzo Zanca cerca partner per progetti di inclusione dei minori stranieri

Pubblicato il alle

3' min di lettura

Il Comune di Messina cerca partner per la co-progettazione di iniziative volte all’inclusione dei minori stranieri non accompagnati presenti nelle strutture di seconda accoglienza localizzate sul territorio cittadino. Le iniziative progettate verranno poi presentate al Ministero dell’Interno per usufruire dei fondi FAMI (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020). Le domande di collaborazione dovranno essere presentate entro il 2 marzo 2018.

Cos’è il fondo FAMI?

Si tratta di un fondo istituito dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, che prevede uno stanziamento di circa 30 milioni di euro provenienti da fondi europei per il sostegno a progetti dedicati all’accoglienza e all’inclusione dei migranti. La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata per il 21 marzo 2018.

Immagine di repertorio - Integrazione, accoglienza, migranti«Il fondo FAMI – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, Nina Santisi– rappresenta per il Comune e i partner selezionati un’occasione fondamentale per mettere a sistema azioni rivolte a una “accoglienza che vada oltre l’accoglienza”, che punti all’inclusione e allo sviluppo del contesto locale, rafforzando la rappresentazione della migrazione come una opportunità per le comunità inclusive».

Sulla base di quanto previsto dal Ministero, il Comune di Messina intende presentare una proposta progettuale redatta in co-progettazione con altri soggetti pubblici o privati, nell’ambito dei “Percorsi di inclusione in favore di minori stranieri non accompagnati (MSNA), presenti nelle strutture di seconda accoglienza”. Tipologia per cui è stato previsto uno stanziamento totale di 10.000.000 di euro.

Per questo motivo, il dipartimento Politiche sociali ha pubblicato un “Avviso per l’individuazione di partner per la co-progettazione”.

«La realizzazione di un modello di inclusione – ha concluso l’Assessore – deve tenere conto delle potenzialità, degli interessi e delle aspettative dei ragazzi e deve essere fondata su due pilastri, vale a dire: la promozione di una rete di soggetti inter-istituzionali e la definizione di percorsi personalizzati che tengano conto delle istanze dei minori, delle loro aspettative e dei loro talenti».

Come funziona?

Le categorie ammesse come possibili partner della co-progettazione sono:

  • fondazioni;
  • associazioni e onlus;
  • società cooperative;
  • consorzi e imprese sociali operanti nel settore di riferimento.

La proposta progettuale dei candidati alla co-progettazione dovrà offrire servizi aggiuntivi alla seconda accoglienza,̀ finalizzati al sostegno educativo, all’inserimento scolastico, lavorativo e sociale, nonché all’organizzazione del tempo libero tramite attività sportive, ricreative e culturali.

I soggetti interessati dovranno far pervenire le proposte di co-progettazione al Dipartimento Politiche Sociali, situato al Palazzo Satellite, in Piazza della Repubblica n. 40, entro e non oltre le ore 12.00 del 2 marzo 2018.

Nel caso in cui si riuscisse a ottenere il finanziamento, il progetto dovrà essere concluso entro il 31 dicembre 2020.

(200)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.