adattori opne mask sicilia

Open Mask Sicilia: del FabLab di Messina e della potenza dell’open source

Pubblicato il alle

4' min di lettura

la mascherina stampata dal fablab per openmask siciliaOpen Mask Sicilia, ideato da Giovanni Bombaci del FabLab di Messina, è un progetto per sviluppare presidi medici che possano sostenere le Aziende Ospedaliere in emergenza da Covid-19. Un’altra iniziativa a sostegno della comunità ma soprattutto a supporto di medici, infermieri e pazienti. Mascherine che corrispondano agli standard e che possano essere riutilizzate.

A raccontarci Open Mask Sicilia è Roberto De Luca, esperto di elettronica e membro del consiglio direttivo del FabLab. «Questo nuovo modo di vivere stava diventando frustrante, adesso abbiamo una battaglia da combattere. Passo al FabLab quasi tutta la giornata. Al progetto sono coinvolti 10-11 persone full time».

Open Mask Sicilia – la staffetta delle mascherine

Open Mask Sicilia prende vita da OPENMASK, gruppo di studio autonomo per la creazione e la divulgazione libera di modelli 3d di mascherine per la protezione contro gli agenti patogeni. Il progetto open source, realizzato da Pasquale Saporito, è stato a sua volta condiviso da Giovanni Bombaci, socio del FabLab di Messina.

«Inizialmente, l’Ospedale di Milazzo – racconta Roberto – ci ha chiesto di sviluppare delle mascherine che fossero riutilizzabili. Giovanni Bombaci anche lui socio del FabLab ha preso il progetto della mascherina di Pasquale Saporito e da qui è cominciata questa avventura come FabLab».

Le mascherine – benché siano state fatte diverse stampe e prove – sono realizzate con stampa 3D e quindi, al momento, non possono essere utilizzate come presidi medici. «Finché siamo noi a produrle – continua Roberto – non possiamo garantire la sicurezza in un ambito così importante. Quindi, adesso, per quanto riguarda la mascherina – oltre a fare tutte le prove di stampa che servono per migliorarla – stiamo contattando le ditte per farci fare delle versioni con degli standard industriali».

Wilson Mask

mascherina open mask siciliaSi chiama Wilson Mask, la mascherina progettata dai ragazzi del FabLab. «La nostra mascherina può essere replicata se avete a casa una stampante 3d, ma al momento non può essere utilizzata dagli ospedali, non possiamo garantire la protezione dal virus». Per farlo, la mascherina dovrà raggiungere gli standard necessari richiesti dalla strutture ospedaliere, immerse nell’emergenza da coronavirus.

«Stiamo lavorando per raggiungere questi criteri – aggiunge Roberto – affinché la mascherina possa essere donata agli ospedali del territorio. Il nostro obiettivo è far utilizzare la mascherina negli ambienti più critici e che possa essere – a differenza di altri presidi medici – riutilizzabile, con dei metodi di igenizzazione».

I Maker a supporto di Open Mask Sicilia

Ci sono diverse iniziative sparse in giro per il Paese che stanno contribuendo alla realizzazione delle mascherine, strumenti necessari di prevenzione che scarseggiano sul mercato.

Per Open Mask Sicilia, il supporto più importante arriva proprio dai maker, i cosidetti artigiani digitali. «La comunità di Maker che conoscevano si sta espandendo e sta collaborando all’iniziativa, provengono da diverse zone d’Italia ma molti sono ragazzi siciliani».

Primo obiettivo raggiunto

Per Open Mask Sicilia e il FabLab un primo obiettivo è stato raggiunto. Infatti, insieme alle mascherine, i ragazzi hanno lavorato ad una loro versione degli adattatori progettati da Isinnova. Adattatori necessari per i pazienti in terapia intensiva.

«Anche qui i maker si sono dati da fare ed è stato raggiunto un primo grande obiettivo. Dal Policlinico di Messina (in collaborazione con il progetto Air Factories, nato in riva allo Stretto, ndr) erano state richieste 50 unità ma siamo riusciti a triplicare il numero di raccordi da donare all’ospedale.

Il prossimo passo è, oltre a dotare la mascherina di un’applicabilità reale, quella di lasciare attiva l’infrastruttura, che abbiamo messo in piedi per sopperire alle chiamate di altri ospedali, per altri manufatti che è possibile fare con le tecnologie che i maker e i FabLab possiedono».

Cos’è il FabLab di Messina

Il FabLab di Messina – nato il 6 ottobre 2014 – è un’ associazione no profit composta, adesso, da 250 persone. Il laboratorio di fabbricazione digitale si trova in via S.Paolo dei Disciplinanti 21.

(903)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.