Avrebbero dovuto essere inaugurati alla fine della scorsa estate, i cantieri della nuova via del Mare (attuale via Don Blasco) con l’adeguamento del piano economico, particellare e di sicurezza.
Un passaggio necessario, per la realizzazione del progetto di restyling dell’area, che il Comune di Messina ha recentemente affidato a una società esterna per un impegno di spesa pari a 40mila euro, che peserà sul bilancio dell’ente per il 2015.
Aggiudicataria del provvedimento, emesso dal Gabinetto del Sindaco, è la genovese RinaCheck, società alla quale, in assenza di un sistema di controllo interno, il Comune ha affidato l’adeguamento della normativa sugli appalti.
Un affidamento esterno e diretto che per importi inferiori a 40mila euro non necessita di relativo bando di gara.
Su invito dell’assessorato regionale alla Mobilità e alle Infrastrutture, il Comune di Messina, relativamente al finanziamento della strada di collegamento tra via don Blasco e viale Gazzi, per un importo pari a 27 milioni, aveva trasmesso il relativo progetto utile all’emanazione del progetto di finanziamento, previo adeguamento.
La macchina burocratico- amministrativa, quindi, si è messa in moto ma, a rendere probabilmente vani gli sforzi destinati ad accelerare sul restyling della nuova via del Mare, pesa sopratutto il mancato avvio della procedura di espropri.
Un piano particellare, il cui iter riguarda il futuro di tutte quelle aziende che in via don Blasco svolgono la propria attività e per le quali si era ipotizzata la possibilità di un trasferimento all’interno dell’area industriale dell’ex consorzio Asi a Larderia.
Un intervento di rilancio e riqualificazione dell’area che l’assessore ai Lavori Pubblici, Sergio De Cola, ospite un mese fa a Tremedia, annunciava come imminente: “Ad inizio maggio partiremo con la validazione del progetto e con la conseguente emissione del decreto di finanziamento per andare in gara ed aprire i cantieri dopo l’estate”.
Il progetto della superstrada che dovrà collegare viale Gazzi a via Don Blasco, approvato nel giugno del 2008 e subordinato all’adeguamento alle normative esistenti, prevedeva il rispetto dei vincoli preordinati all’esproprio, da espletare entro il 2013.
Termini prorogati per ulteriori due anni, la cui scadenza, prevista per il prossimo luglio, rischia, in assenza dell’avvio del piano particellare di espropri, di azzerare l’intero iter procedurale. La speranza è che non vada perso , tra tanti altri, anche un finanziamento da 27 milioni per realizzare, finalmente, la Via del mare e bonificare una zona degradata.
Emma De Maria
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