Il sindaco di Messina Cateno De Luca esprime solidarietà a Nello Musumeci per la sospensione da parte del TAR dell’ordinanza di chiusura di hotspot e centri di accoglienza per migranti; ma rimprovera al Presidente della Regione la tempistica del provvedimento che, scrive, «fatto adesso è purtroppo apparso a tutti come un manifesto». E non si lascia sfuggire l’occasione per lanciare qualche frecciatina al Governatore.
«Esprimo la mia più convinta e sincera solidarietà nei confronti del Presidente Musumeci, nei confronti della Sicilia e dei siciliani» esordisce così il Primo Cittadino di Messina a seguito del decreto del Tar di Palermo che sospende gli effetti dell’ordinanza di chiusura dei centri di accoglienza migranti. Ma poi il messaggio del Sindaco peloritano cambia leggermente tono e assumere i tratti di un rimprovero.
«Sono stato lasciato solo – prosegue infatti Cateno De Luca – quando il 18 luglio scorso ho emesso l’ordinanza per la chiusura dell’hotspot di Bisconte a Messina. Nessuna parola di solidarietà è stata espressa dal Presidente della Regione Siciliana. Ma io sono di un’altra pasta rispetto a lui, pertanto gli invio la mia piena solidarietà, anche se questa ordinanza non doveva essere fatta adesso, ma oltre due mesi, quando avevo chiesto a Musumeci di intervenire per evitare che la situazione degenerasse». Insomma, quindi, un dichiarato messaggio di solidarietà, però condito al vetriolo.
Secco il parere sull’ordinanza del Presidente Nello Musumeci (simile in parte a quella firmata dal Sindaco di Messina per la chiusura dell’hotspot di Bisconte, poi annullata per motivazioni analoghe): «Questa ordinanza – scrive il Primo cittadino – fatta adesso è purtroppo apparsa a tutti come un manifesto, probabilmente richiesta non solo dal cerchio magico del Presidente Musumeci, che continua a fargli commettere errori, ma anche da qualche leader di partito, che in questo momento sta cavalcando l’onda per le elezioni che a breve coinvolgeranno le altre regioni. Il Tar ha sottolineato un passaggio importante, ovvero l’elemento che io avevo sollevato come grave errore di tale ordinanza regionale: non aver preventivamente svolto un’istruttoria per creare gli effettivi presupposti che giustificassero l’emissione dell’ordinanza stessa».
«Ora – conclude De Luca – è il momento che il Presidente Musumeci metta da parte quelli che sono gli atteggiamenti e gli atti manifesto. È il momento di amministrare la Sicilia. Abbiamo tanti problemi: quello dei migranti è uno dei tanti, di lieve entità rispetto al degrado economico siciliano, rispetto ai fondi europei bloccati, rispetto a un piano dei rifiuti che non esiste e sta mettendo in difficoltà tutti i sindaci. Presidente Musumeci, approfitti di questa occasione per aprire al territorio e ascoltare anche i sindaci che vivono sul territorio medesimo. Le dico pubblicamente che io da sindaco sono al suo fianco, però deve scendere dal piedistallo in cui si è arroccato e amministrare insieme a noi la Sicilia. È stato eletto per questo».
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Parrau!