La protesta del sindaco di Castell’Umberto, che venerdì si è fatto portavoce di un protesta contro l’arrivo di 50 migranti in un albergo alle porte del comune messinese, ha scatenato non poche polemiche. E’ stato lo stesso Vincenzo Lionetto a dichiarare apertamente “Non siamo razzisti” ma evidentemente frase non è bastata ad evitare i diversi commenti sulla vicenda.
“Ci dissociamo dalle modalità con cui è stata affrontata l’emergenza immigrati dal nostro Sindaco – si legge in una nota stampa diffusa dai consiglieri comunali del gruppo di opposizione del Comune di Castell’Umberto. Lungi sia dal facile buonismo che dal voler tacciare di razzismo qualcuno, riteniamo che la situazione sia stata gestita malissimo da chi, invece, avrebbe dovuto tutelare tanto i cittadini umbertini quanto gli immigrati”. Nonostante questo netta presa di posizione, il comunicato stampa continua: “E’ innegabile che 50 sia un numero eccessivo sia nella gestione che nell’integrazione, in un Comune piccolo come il nostro. Indispensabile, pertanto, appurare, prima di qualsiasi presa di posizione, la natura e la durata della loro presenza”.
Sulla vicenda si è espressa anche la CISL che ieri sera ha diffuso un comunicato dove invita a seguire l’esempio del sindaco di Milazzo, Giovanni Formica. Il primo cittadino, infatti, ha comunicato al Prefetto di Messina la sua disponibilità ad accogliere i migranti giunti in queste ultime ore in Sicilia nel proprio comune.
“Rivolgiamo un appello a coloro che hanno senso delle istituzioni e sensibilità anche umana, a seguire l’esempio del Sindaco di Milazzo, per dimostrare con i fatti che i nostri paesi non meritano di essere qualificati come razzisti, ma devono caratterizzarsi per ospitalità e umanità nei confronti degli ultimi, persone fatte di carne e ossa, che come noi soffrono il freddo, il caldo, la fame, la sete, il dolore esattamente come ogni altro cittadino del mondo”.
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