Confida nella sensibilità dei messinesi, l’amministrazione comunale, che nei giorni scorsi ha lanciato la campagna di adozioni “Mi affido a te” con l’obiettivo di aiutare i senza padrone ospiti dei rifugi cittadini a trovare una famiglia.
Promossa dall’Assessorato all’Ambiente ed istituita dal dipartimento competente, la proposta di delibera si colloca nell’ambito di quanto già stabilito dalla legge nazionale 281 che, in materia di prevenzione del randagismo e tutela dei randagi, attribuisce ai Comuni precise competenze e responsabilità.
Misure a tutela degli animali da affezione che vivono sul territorio cittadino o sono ospiti del rifugi Millemusi e don Blasco, che obbligano i Comuni a garantire soccorso, ricovero, cure adeguate e interventi di sterilizzazione, al fine di controllare le nascite, di concerto, queste ultime, con l’Azienda sanitaria provinciale.
Obblighi che, ancora oggi, vedono il Comune di Messina inadempiente, privo di un rifugio municipale, di un rifugio sanitario e di oasi feline protette.
Una scelta, quella di intraprendere l’urgente campagna di adozioni, attraverso la quale la giunta intende avviare lo sgombero degli ex locali della facoltà di Medicina veterinaria, secondo quanto stabilito dall’ordinanza sindacale firmata dal sindaco Accorinti, all’interno dei quali sono ospiti oltre 100 cani e circa 60 gatti: gestione che continua a gravare esclusivamente sulle spalle dei volontari.
Ordinanza che, tra le altre cose, prevede il divieto di immettere nuovi animali all’interno della struttura e l’obbligo di rimettere sul territorio gli esemplari che, a giudizio dei veterinari Asp, risultino “idonei” al randagismo.
A complicare ulteriormente le cose anche la mancata concessione di strutture alternative a don Blasco, richieste stroncate dai veti dell’Azienda sanitaria provinciale, e la latitanza degli organismi di controllo relativamente a prevenzione e sanzione di maltrattamenti e abbandoni.
In assenza di politiche di ampio respiro, in grado di colmare il grave ritardo del Comune di Messina, e vista la necessità di adottare “misure urgenti per don Blasco”, l’amministrazione comunale prova a metterci una pezza giocando la carta adozioni.
Una proposta di delibera che ha ottenuto il via libera dalla ragioneria per una copertura finanziaria di circa 20mila euro sul capitolo di spesa del bilancio pluriennale 2014-2016, che dovrà passare al vaglio della Commissione regolamenti.
Incentivi di natura economica che consentiranno, si legge nel testo della proposta di delibera, di “alleviare le finanze del bilancio comunale gravato da oneri e spese legate al randagismo”.
Incentivi, una tantum, che prevedono l’erogazione di 200 euro per l’adozione di un cane di età inferiore a quattro anni e 250 euro per un cane di età superiore; 150 euro invece saranno l’incentivo per l’adozione di un gatto di età superiore a quattro anni e 100 euro per gatti di età inferiore.
Gli importi saranno erogati quale contributo non ripetibile per le spese effettivamente sostenute sulla base di attestazioni relative ad alimenti, visite veterinarie, vaccinazioni, spese viaggio, in caso di adozioni concluse fuori dai confini della città dello Stretto, e acquisti di prodotti per il benessere dell’animale adottato.
Requisiti imprescindibili per i potenziali adottanti l’assenza di condanne penali per maltrattamento e il consenso a sostenere periodici controlli post-affido.
A valutare le richieste di adozione e i requisiti dei richiedenti una commissione ad hoc.
Emma De Maria
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