A Messinambiente concessa proroga di due mesi per mettere a punto piano di rientro. Ce la farà?

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Altri due mesi per attuare il piano di rientro dal debito milionario che Messinambiente deve onorare pagando 6 milioni di euro l’anno per 5 anni.

La buona notizia arriva dalla sezione fallimentare del Tribunale che ha concesso l’ulteriore proroga di 60 giorni per dare il via al piano  che mette in pari con i creditori  la società di via Dogali.

Lo scorso 3 marzo, il Tribunale Fallimentare aveva comunicato di aver accolto la proposta di concordato depositata in occasione dell’udienza che si era svolta il 22 febbraio scorso, sventando così l’ipotesi del fallimento.

Ma adesso  occorre che al concordato concesso a Messinambiente segua il piano di rientro per sanare il debito di circa 70 milioni di euro. Piano messo a punto dai legali del commissario liquidatore Giovanni Calabrò, gli avvocati Paolo Vermiglio e Marcello Parrinello, che per settimane hanno lavorato per scongiurare il fallimento della società. Ci sono riusciti ottenendo l’accoglimento del concordato.

Il piano prevede il pagamento di 30 milioni, a rate di 6 milioni l’anno per cinque anni. Dovranno essere pagati anche i Tfr dei dipendenti ( con la suddivisione in partite da cinque milioni) i debiti con i fornitori e quelli previdenziali con l’Inpdap.

Il debito con l’agenzia delle Entrate, che di Messinambiente aveva chiesto il fallimento, sarebbe estinto con 15 milioni di euro.

Due mesi per far fronte a tutto questo.

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