MessinAccomuna si unisce al coro dei No che in queste ore si sta sollevando sul mercato delle “Antiche tradizioni messinesi”, inaugurato lo scorso weekend a Mortelle. Secondo il laboratorio di partecipazione civica la delibera attraverso cui è stato istituito il mercato sarebbe nulla ed il perchè viene spiegato in una nota che riportiamo di seguito in versione integrale.
«Sull’attivazione del cosiddetto “mercatino delle tradizioni popolari” abbiamo sentito molti commenti giustamente indignati e qualche lacrima politica di coccodrillo di gruppi consiliari che, dopo aver consentito con voti favorevoli e assenze strategiche l’approvazione di provvedimenti insensati e costosi, si stracciano le vesti per un mercato. Sorge il sospetto che la violenza del linguaggio, dopo l’accondiscendenza dei comportamenti d’aula, possa far parte di una strategia dialettica politica vecchia e mortificante, mirante a ottenere risultati per la propria parte, visto che siamo in clima di ampliamenti e rimpasti di giunta. Voce grossa e trattativa. Ben venga la capacità di valutare negativamente l’azione di questa giunta, ma chi ha favorito a scelte politiche anche idealmente contrapposte al proprio bacino ideale dovrebbe prima esporre una seria e pubblica valutazione critica delle scelte fino a questo momento adottate.
La strategia di De Luca è chiara: raccogliere brandelli di elettorato accontentando gli interessi privati di alcune categorie o di alcuni gruppi. Adesso è la volta degli operatori di mercato. Alcuni accontentati a richiesta, altri invece usati, sedotti e abbandonati. Se gli operatori di Aldisio ottengono l’antespiaggia di Mortelle, quelli di Giostra-Mandalari (molti sono gli stessi) vengono presi in giro con un provvedimento destinato (90 su 100) a restare lettera morta. De Luca sa benissimo che il loro trasferimento sul Viale Giostra (assunto senza parere della circoscrizione) è assurdo e non verrà approvato, ma adotta lo stesso una delibera insensata. Perché? 1) mostra a questo plotoncino elettorale di aver sposato la loro causa; 2) passa la palla al Consiglio, mettendolo sotto pressione. In tal modo la città (che non vedrà questo scempio compiersi) dimenticherà la corbelleria di chi sacrifica l’interesse collettivo al proprio tornaconto elettorale, ma di fronte agli operatori del mercato i “cattivi” che non consentono al Sindaco di fare le cose buone che vorrebbe saranno i Consiglieri. Un’altra recita inconcludente e calcolata. I cittadini dotati di buon senso se ne ricorderanno.
I diritti e le aspettative economiche degli operatori dei mercati sono cosa seria e importante e meritano tutela, ma nel quadro di una politica complessiva di sviluppo del settore e della città e non con interventi insensati e strumentali. La delibera sul “mercatino delle tradizioni popolari” è pasticciata e nulla per tre ragioni: 1) è carente nella motivazione; 2) l’atto è contraddittorio; 3) la delibera è per più ragioni in aperto contrasto con le disposizioni di un regolamento pur espressamente richiamato.
1) L’atto non richiama in maniera riconoscibile e puntuale la normativa applicata e non si capisce se siamo di fronte a una estensione oraria e ricollocazione temporanea del mercato di Villaggio Aldisio o alla istituzione di una “mostra-mercato”. Nel primo caso la Giunta è incompetente a deliberare (la competenza è del Consiglio), nel secondo la delibera viola il regolamento in più punti.
2) La motivazione indicata (“valorizzazione delle tradizioni popolari”) è del tutto estranea al contenuto della delibera. Le tradizioni popolari sono musica, arte, letteratura e poesia, artigiana e mestieri tipici del luogo. L’attività di vendita riguarda beni prodotti fuori territorio con processi industriali e non artigianali. Peraltro, la valorizzazione delle tradizioni popolari dovrebbe riguardare l’Assessore alla Cultura e il Dirigente del Dipartimento Politiche Culturali ed Educative. L’atto è invece presentato dall’Assessore Musolino (Commercio) e istruito dal Dirigente Signorelli (Servizi alle Imprese).
3) Infine la delibera è in contrasto esplicito col regolamento sulle mostre-mercato:
– Il regolamento definisce le aree e i periodi dell’anno dove è possibile realizzare “Mostre-mercato”; l’indicazione è inderogabile e Mortelle NON è compresa nell’elenco (art. 2, nota 2).
– La delibera non osserva gli obblighi di pubblicità, accesso e concorrenza previsti all’art. 3 (“…hanno diritto di partecipare tutti gli operatori commerciali forniti di regolare Autorizzazione”. Invece, anche senza il rispetto del criterio fissato all’art. 4, vengono automaticamente autorizzati gli operatori indicati dal “Comitato”.
– “Il 30% dei posteggi è riservato agli artigiani per l’esposizione dei loro prodotti.” Anche questo vincolo non è rispettato dall’atto deliberativo.
È evidente che siamo di fronte a un atto arraffazzonato e nullo. L’amministrazione, a salvaguardia della città e degli stessi assessori che hanno approvato la delibera, farebbe bene a revocare un provvedimento che arreca danno ai cittadini, che potrebbero a buon diritto chiedere risarcimento».
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