Nel 2017 la Direzione Investigativa Antimafia di Messina ha sequestrato beni per oltre 18 milioni di euro e confiscato (espropriando, ndr) beni per un valore di oltre 200 milioni di euro. Cifre che si riferiscono solo alle attività nell’ambito dei patrimoni illecitamente accumulati ma che consentono di capire l’ingente lavoro svolto dalla DIA.
A questi importi si sommano, nel 2018, ulteriori beni confiscati in via definitiva per un valore di oltre 50 milioni di euro. Risultati di tutto rispetto illustrati al Direttore della DIA, Generale di Divisione Giuseppe Governale che ha visitato oggi, 19 marzo, la Sezione Operativa di Messina.
Dal resoconto presentato in occasione di questa importante visita, si evince l’incessante e attento lavoro svolto nel 2017, e all’inizio del 2018, dalla DIA di Messina.
Nell’ambito della attività di polizia giudiziaria ricordiamo, ad esempio, l’operazione “Tekno – Incentivi Progettuali” che ha portato all’esecuzione di 12 misure cautelari ed al sequestro di oltre 1 milione di euro a dirigenti e dipendenti del CAS. O, ancora, il sequestro penale preventivo da oltre 10 milioni di euro nei confronti della “Immobiliare Cappellani Srl”.
A sequestri e confische, già menzionati, nell’ambito dei patrimoni illecitamente accumulati si aggiunge l’attività sul fronte del delicato settore dei monitoraggi e degli accessi ai cantieri, utile a prevenire il fenomeno delle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici.
Un trend positivo quello che emerge dal resoconto fornito oggi: nel solo 2017, oltre a tre accessi ai cantieri effettuati in concomitanza dei lavori pubblici di preparazione al G7 di Taormina, sono stati adottati dalla Prefettura di Messina ben 47 provvedimenti interdittivi. Un’opera resa più efficace anche grazie al contributo informativo fornito dalla Sezione nell’ambito delle istruttorie volte al rilascio delle certificazioni antimafia o all’iscrizione nella c.d. whitelist.
Il Direttore della DIA, Giuseppe Governale, nell’occasione ha incontrato il Procuratore Capo della Repubblica di Messina, dott. Maurizio De Lucia, il Prefetto Maria Carmela Librizzi e il Generale di Corpo d’Armata Luigi Robusto, Cte Interregionale “Culqualber”.
Il Direttore ha, poi, sfruttato questa opportunità per porre l’accento anche sugli obiettivi di medio-lungo periodo e esortato il personale a proseguire lungo le direttrici che caratterizzano l’attività istituzionale della DIA: lo sviluppo di indagini di polizia giudiziaria, l’aggressione ai patrimoni mafiosi attraverso le misure di prevenzione patrimoniali, l’approfondimento di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette spesso indice di attività di riciclaggio e il monitoraggio degli appalti pubblici al fine di prevenire tentativi di infiltrazione mafiosa.
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