Messina, via all’“operazione chiarezza TARI”. Basile: «68mila gli immobili fantasma»

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Oltre 68mila immobili “fantasma”, oltre 10mila persone residenti a Messina e 7mila nuclei familiari che non pagano la TARI. Questi i dati messi sul dal sindaco Federico Basile che, accompagnato dall’assessore Roberto Cicala e dal direttore generale Salvo Puccio, ha deciso di lanciare una “operazione chiarezza TARI” per individuare chi non paga la tassa sui rifiuti e recuperare le somme perse in questi anni. L’obiettivo? Abbassare il costo della tariffa, secondo il vecchio adagio del “pagare tutti per pagare meno”.

Dopo l’imponente azione di recupero crediti avviata dall’AMAM con l’invio di circa 75mila raccomandate, al Comune di Messina si pensa anche a chi non paga la TARI perché sostanzialmente “inesistente” nella banca dati dedicata di Palazzo Zanca. Ma da oggi, spiega il sindaco Federico Basile, si cambia musica: «Si avvia – dichiara – un percorso sulla Tari attraverso un’azione sinergica con l’obiettivo finale della solidarietà contributiva secondo il principio del pagare tutti per pagare meno».

Prima di spiegare come il Comune intenda individuare e censire questi immobili “fantasma”, i tre rappresentanti di Palazzo Zanca hanno illustrato i dati elaborati in un “documento-studio” dall’assessore con delega ai Tributi Roberto Cicala. «Abbiamo rilevato – spiega Basile – oltre 68mila immobili senza dati catastali, di cui non si ha alcuna contezza, immobili fantasma per la banca dati Tari del Comune; 10.128 persone residenti a Messina che non sono iscritte a ruolo Tari e 7.819 nuclei familiari presenti all’anagrafe comunale ma di cui nessun componente risulta essere iscritto nella lista di carico della Tari».

Che fare, quindi? Innanzitutto, si deve procedere con l’individuazione di tutti gli immobili presenti a Messina su cui si dovrebbe pagare la TARI, ma che non sono inseriti nella banca dati. Si provvederà quindi all’«iscrizione a ruolo dei nuclei residenti che non hanno presentato denuncia originaria di detenzione immobile nei tempi stabiliti dal regolamento. L’inserimento va fatto d’ufficio da risultanze anagrafiche dal giorno della costituzione della famiglia anagrafica». Sarà creata una piattaforma attraverso cui i cittadini che rientrano tra le “utenze fantasma” potranno regolarizzarsi dopo essere stati contattati dal Comune. Fatti questi passaggi si potrà procedere con l’aggiornamento e la bonifica della banca dati«Con il nostro studio – ha spiegato Basile – abbiamo visto che seguendo questa strada potremo abbassare ancora la tariffa sulla media nazionale. Quindi per ritornare alla tariffa Tari come quella del 2018 dobbiamo censire tutti i detentori di immobili suscettibili a produrre rifiuti». 

Secondo i dati forniti dal Comune, per esempio, si dovrebbe riuscire ad abbassare la bolletta TARI di una famiglia di tre persone, che possiedono un’abitazione da 90mq, dai 448 euro del 2023 a 312 euro già nel 2024.

A questo link lo studio completo denominato “Tax Gap TARI”.

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