striscione contro bibliocabine rimosse a messina

Rimosse le bibliocabine di Messina, monta la protesta: «Andavano aumentate, non tolte»

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La rimozione delle bibliocabine di piazza del Popolo e via Garibaldi, a Messina, da parte dell’Amministrazione perché «divenute ricettacolo di rifiuti» non è passata inosservata e ha generato non poche polemiche. A parlare, oggi, è il “gruppo cartacei” che da qualche settimana stava programmando una serie di iniziative per valorizzare quelle piccole biblioteche, organizzando pulizie settimanali ed eventi culturali. La decisione della Giunta è quindi arrivata per loro come una doccia gelata: «Il Comune di Messina oggi ci insegna che la violenza vince sempre. Non toglieteci la cultura perché non sapete come gestire l’inciviltà», si legge in uno dei manifesti realizzati per protestare contro la decisione dell’Amministrazione.

Qualche giorno fa vi avevamo mostrato la segnalazione di un cittadino che chiedeva sostegno per la bibliocabina di Torrente Trapani, più volte “svaligiata”. Ieri, la decisione dell’Amministrazione di rimuovere sia quella, che la bibliocabina di piazza del Popolo, perché, scriveva l’assessore Massimiliano Minutoli in una nota «c’era chi le utilizzava come deposito di rifiuti e non per il suo scopo reale; era diventata una situazione insostenibile». Appresa la notizia, il “gruppo cartacei” – che già da qualche settimana si stava mobilitando per ridare vita alle bibliocabine di Messina, organizzando, come dicevamo, pulizie settimanali, eventi culturali che coinvolgessero anche alcune librerie della città dello Stretto – ha deciso di avviare una piccola ma significativa protesta. Daniele Mircuda, Marco Pignataro, Alessia Borgia e Grazia D’Arrigo si sono quindi messi a preparare degli striscioni per far sentire la propria voce e contestare la scelta del Comune.

«Due settimane fa – spiegano i “cartacei” – dopo l’ennesimo atto di maleducazione, alcuni cittadini, avevano iniziato a discutere per formare un gruppo che si sarebbe occupato delle ex cabine telefoniche. C’erano delle idee già in circolazione tra cui: organizzazione della pulizia settimanale; smistamento dei libri; strutturazione di eventi culturali nei luoghi vicino alle bibliocabine. Visto il periodo non particolarmente appropriato per iniziare, avevamo deciso di far slittare l’inizio di questo percorso a settembre. C’era stata una vera e propria mobilitazione, perché seppur non molto utilizzate, le bibliocabine, hanno un peso culturale considerevole».

Ma cosa avrebbe dovuto fare l’Amministrazione, invece di rimuoverle, secondo gli organizzatori della protesta? Daniele Mircuda ci dà qualche idea: il Sindaco Federico Basile, ci dice, o l’assessore alla Cultura, Enzo Caruso, avrebbero potuto spendersi in prima persona, creando qualche intervento comunale, facendole così conoscere alla città, mostrandone il valore. «Le Bibliocabine – spiegano i “cartacei” – nascono dalla voglia dei cittadini di diffondere rispetto e senso civico, per far respirare cultura e vita, per essere una città civile. Perciò ci appelliamo all’Amministrazione comunale, al Sindaco e al Consiglio Comunale affinché questa esperienza sia condivisa e non muoia com’è di norma per Messina. Noi continuiamo a immaginare la gente che passa, prende un libro, si ferma e si siede su di una panchina a leggere».

«L’Amministrazione – proseguono – non può credere che la soluzione sia la rimozione delle particelle culturali come le bibliocabine, piuttosto, deve aumentarle, per contrastare l’eccesso di inciviltà. Ci aspettiamo che il Sindaco, l’Assessore alla Cultura e l’Assessore all’Arredo Urbano e Spazi Pubblici possano incontrarci per discutere e scegliere dei luoghi dove poter installare delle nuove bibliocabine». Quali luoghi? Mircuda propone, almeno inizialmente, luoghi strategici, magari vicini a centrali della Polizia, ad attività dotate di telecamere, in modo da evitare il ripetersi di atti di vandalismo.

Intanto, il gruppo “cartacei” ha affisso i due striscioni, con la frase «Il Comune di Messina oggi ci insegna che la violenza vince sempre. Non toglieteci la cultura perché non sapete come gestire l’inciviltà» a piazza del Popolo e in via Garibaldi (torrente Trapani), dove prima c’erano le due bibliocabine.

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