È stata pubblicata dall’ufficio statistica del Comune di Messina l’ultima rilevazione territoriale sugli indici dei prezzi al consumo per il mese di febbraio 2021. L’elaborazione segnala alcuni aumenti importanti dovuti sia ai provvedimenti straordinari presi dal governo per fronteggiare l’emergenza legata al coronavirus, sia alle restrizioni regionali che sono cambiate più volte negli ultimi dodici mesi.
Prezzi al consumo Messina: cosa è aumentato
Secondo i dati analizzati dal Comune si registrano aumenti generalizzati anche importanti, con un incremento congiunturale dello 0,3% e tendenziale dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2020. L’aumento più significativo è stato registrato nei prodotti per fumatori, con un incremento tendenziale del 3,1% (4,3% per gli altri tabacchi) come previsto dalla legge di bilancio che ha segnato un’impennata delle accise. Di seguito la lista dei beni aumentati (la percentuale indica solamente l’incremento tendenziale):
- prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,3%);
- bevande alcoliche e tabacchi (+2,7%);
- abbigliamento e calzature (+0,4%);
- servizi di telefonia (+2%)
- mobili, articoli e servizi per la casa (+1,3%);
- servizi sanitari e spese per la salute (+0,5%);
- farmaci di fascia C (+2,7%);
- ricreazione, spettacoli e cultura (+1,8%);
- servizi ricettivi e ristorazione (+0,6%);
- altri beni e servizi (+1,4%).
Prezzi al consumo Messina: cosa è diminuito e cosa non è cambiato
Mentre il settore turistico vive un momento difficile per via della pandemia, i prezzi dei servizi di trasporto sono aumentati quasi tutti tranne quelli riferiti al trasporto marittimo (-5,2%), crollato grazie al cabotaggio, e ai voli intercontinentali (-3,5%).
Scendono le bollette dell’energia elettrica (-1,3%), mentre rimangono inalterate abitazione, acqua e combustibili.
Crollano infine l’istruzione (-3%) e la comunicazione (-2,1%).
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