Nasceva nel 2013, a Rometta, a pochi chilometri da Messina, da un’idea di Maria Andaloro, quel Posto Occupato che è diventato subito simbolo contro la violenza sulle donne. «Posto Occupato – ci raccontava Maria, a marzo dello scorso anno – nasce perché un giorno di tanti anni fa all’ennesima notizia di femminicidio, ho sentito potente il bisogno di trovare una modalità e dare un contributo al contrasto alla violenza.
Mi faceva impressione e infastidiva la velocità con la quale i media, per esempio i tg e i giornali on line, cambiavano argomento per passare alla politica allo sport, al meteo. Relegandola a notizia di cronaca nera, mentre per me era, ed è, un enorme problema culturale e una responsabilità sociale». Così, domani, alle 17:30, a nove anni di distanza, ci sarà un incontro a Palazzo dei Leoni, per continuare a riflettere e a fare rete.
Nove anni di Posto Occupato
In questi nove anni, di attività sul territorio (e non solo) ne sono state fatte diverse. Ricordiamo, per esempio, “Franca e le altre”, viaggio in camper che Maria Andaloro, nel 2016, ha intrapreso insieme a Serena Maiorana, autrice di “Quello che resta. Storia di Stefania Noce. Il Femminicidio e i diritti delle donne oggi” (Villaggio Maori, 2013).
Maria e Serena, facendo tappa in 9 province, siciliane hanno incontrato ragazzi e ragazze delle scuole, per fornire loro strumenti utili contro la violenza in ogni sua forma. Adesso c’è un nuovo progetto, che verrà presentato domani alla presenza di sindaci, assessori alle politiche sociali e alle pari opportunità, referenti dei Centri antiviolenza e assistenti sociali. «L’obiettivo – dice ancora la Andaloro – è quello di far emergere le criticità che ogni giorno impattano sul lavoro che passa dalla prevenzione alla presa in carico della vittima e stilare un documento comune».
E poi, ancora, una mostra diffusa: “Violate”, esposta nei Comuni di Messina, Barcellona, Capo d’Orlando, San Piero Patti, Villafranca, Furci e Taormina. Le illustrazioni, donate dal fumettista messinese Lelio Bonaccorso nel 2013, raccontano ogni forma di violenza: dalle molestie sul lavoro, all’orrore delle spose bambine, dalle percosse, alle violenze psicologiche. «Tutte violenze che sono rintracciabili nel quotidiano di troppe realtà, come emerge anche dall’ultima indagine ISTAT: in Italia 6 milioni 788 mila donne sono state vittime, nel corso della propria vita, di una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Un fenomeno senza distinzione geografica, economica e sociale».
Numeri utili
Per richieste d’aiuto e sostegno è possibile chiamare il numero gratuito e attivo tutto il giorno: 1522.
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