Un luogo in cui le mamme, studentesse, docenti e dipendenti dell’Università di Messina, possano fermarsi per allattare o cambiare i pannolini ai propri bambini o in cui i genitori possano intrattenere i figli più piccoli: alla sede centrale di UniMe nasce la Stanza Rosa, la prima di una serie che verranno allestite nei diversi poli dell’Ateneo.
A tagliare il nastro sono state la professoressa Giovanna Spatari, Prorettrice al Welfare e Politiche di genere, il Questore di Messina, Gabriella Ioppolo, il Prefetto, Cosima Di Stani, e l’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Calafiore. Quattro donne per un presidio fondamentale inaugurato proprio in in concomitanza con l’8 marzo. La nuova Stanza Rosa di UniMe si trova nell’edificio G (piano terra) del Polo centrale, in piazza Pugliatti. Al suo interno ci sono dei fasciatoi per cambiare i neonati, una comoda poltrona, un tavolo con delle sedie, alcuni libri e altri giochi che potranno essere fruiti anche dai bambini un po’ più grandi che accompagnano i genitori al lavoro o alle lezioni. Nuove Stanze Rosa saranno realizzate poi al Polo dell’Annunziata, dove è stata già individuata l’area adatta, e al Polo Papardo, e nelle altre sedi in base alle esigenze.
A presentare l’iniziativa è stata la prof.ssa Giovanna Spatari: «Ci vorrebbero tantissime mani – ha commentato – per tagliare il nastro della nostra prima Stanza rosa. Sono state moltissime le persone che hanno contribuito alla sua realizzazione, con spirito costruttivo e abnegazione. Desidero, innanzitutto, ringraziare la governance d’Ateneo per il supporto, la prof.ssa Tindara Abbate, che ha proposto l’iniziativa, ed il gruppo LeTSGEPs che l’ha sollecitata. Un grazie va, anche, a tutte le colleghe e dipendenti dell’Università di Messina che hanno collaborato all’allestimento della stanza, alla veste grafica della targa esposta e, più in generale, al buon esito del progetto. È, inoltre, significativo che l’inaugurazione della Stanza rosa avvenga proprio l’8 marzo, poiché in Sicilia il tasso di occupazione femminile è molto basso e, attualmente, la nostra Regione è fanalino di coda in questa classifica, con solamente il 30% delle donne occupate. Tutti noi di UniMe speriamo che l’evento di oggi possa fungere da piccolo supporto alla genitorialità, tema sul quale l’Ateneo è sensibile ed impegnato con altre attività. Penso, ad esempio, all’assegno di ricerca al quale possono accedere le ricercatrici che stanno vivendo il periodo della gravidanza e desiderano proseguire il loro lavoro».
Presenti all’inaugurazione, inoltre, il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, il Prorettore Vicario, prof. Giovanni Moschella, il Prorettore agli Affari Generali, prof. Luigi Chiara, la Prorettrice ai Servizi agli studenti, prof.ssa Roberta Salomone, il Prorettore all’Internazionalizzazione, prof. Antonino Germanà, la Delegata alle Iniziative di Ateneo per la premialità degli studenti, prof.ssa Tindara Abbate, il Direttore Generale, avv. Francesco Bonanno.
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