Slittano, ma solo di sei giorni, le dimissioni di Cateno De Luca da sindaco di Messina. Perché? Lo ha spiegato lui stesso in diretta dal Coc, perché il 5 febbraio c’è l’udienza di Papa Francesco con i sindaci delle Città Metropolitane: «E io ci voglio andare», ha chiarito.
Riprese le dirette dal Centro Operativo Comunale, ancora in compagnia dell’assessore alla Protezione Civile, Massimo Minutoli, e dell’assessore con delega all’Emergenza Covid, Dafne Musolino, il sindaco di Messina, Cateno De Luca approfitta dell’occasione per annunciare il rinvio – ma di pochi giorni – delle proprie dimissioni. Sembra quasi un deja vu, un doppio deja vu, come minimo. Il motivo, spiega, è che l’Anci ha da poco confermato l’incontro fissato tra Papa Francesco e i sindaci delle Città Metropolitane. Incontro cui il Primo Cittadino vuole partecipare, come rappresentante di Messina.
Così, il sindaco Cateno De Luca ha annunciato il rinvio e spiegato le sue motivazioni: «Io non mi dimetto più. Cioè, non mi dimetto domani. Ma perché mi dovrei dimettere domani? Per dare soddisfazione agli asini volanti? Io domani non mi dimetto, e quando mi dimetto non ve lo dico. Però mi dimetto», ha scherzato inizialmente.
Poi, la spiegazione: «È stata confermata tre ore fa l’udienza di Papa Francesco coi sindaci delle Città Metropolitane, che si terrà Il 5 febbraio. E io ci voglio andare. Quindi, mi dispiace, mi dovete sopportare una settimana in più. Tutto qui. Posticipiamo esattamente di 6 giorni. Non vi preoccupate, non si andrà oltre, ma a quest’udienza organizzata dall’Anci ci voglio andare. E ci andrò per rappresentare la città di Messina come Sindaco di Messina. È solo uno slittamento, di fronte al Santo Padre, doveroso. Del resto, poi ne andremo parlando nei prossimi giorni».
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