Messina, gli ex interinali dell’ATM scrivono una lettera al Presidente Campagna

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Gli ex interinali dell’ATM di Messina hanno scritto una lettera aperta al Presidente Giuseppe Campagna. Lo hanno fatto dopo aver appreso di non poter partecipare al concorso bandito dall’Azienda trasporti per limiti d’età. «Noi siamo qualificati e con esperienza».

Gli ex interinali – tramite agenzia interinale – avevano effettuato la selezione pubblica ed erano poi stati selezionati tra 800 candidati  . «Anche noi ex interinali abbiamo fatto una selezione pubblica, chiaramente tramite agenzia interinale, e siamo stati selezionati tra 800 candidati grazie all’esame dei titoli e dopo due colloqui e una prova di guida.

La graduatoria fu pubblicata su tutte le testate giornalistiche, con tanto di nomi e cognomi e non con i codici come accade negli ultimi bandi. Questa è trasparenza?»

Gli ex interinali dell’ATM scrivono al Presidente Campagna

Di seguito il testo integrale della lettera aperta degli ex interinali dell’ATM inviata al Presidente Campagna:

«Spettabile Presidente Campagna, con amarezza abbiamo constatato come in un’intervista, alla domanda riguardante la situazione di noi ex interinali, abbia risposto con: “Non so chi siano e non mi interessa”. La consideriamo una grave mancanza di rispetto, soprattutto umana. Noi non pretendiamo – e scusi se il tono sembrerà ironico – che lei si ricordi tutti i nostri nomi, ma ci fa piacere ricordarle che siamo stati suoi dipendenti, e per ben due volte. Comprendiamo che ognuno debba fare “il bene” della propria azienda, soprattutto se l’ordine di “farci fuori” – lavorativamente parlando – arriva dall’alto.

Ma, dispiace davvero che l’esecutore non conosca le vittime delle sue azioni. Le rinfreschiamo la memoria, perché non siamo solamente suoi ex dipendenti. Siamo gli stessi che, dopo una settimana dal nostro licenziamento nell’agosto 2018, sono stati convocati da lei per “ringraziarci” del lavoro svolto. Lei stesso, tra le lacrime di qualcuno di noi, ci ha rincuorato spiegandoci come fosse tra i suoi progetti bandire un concorso pubblico per le assunzioni.

Non solo, perché siamo quelli che durante uno dei classici comizi del “Gran Visir” sono stati definiti “mafiosi” e fatti allontanare dalla polizia. Il tutto di fronte a centinaia di nostri concittadini, fomentati, che ci invitavano ad allontanarci. E lei? Applaudiva, caro Presidente Campagna. Siamo gli stessi che tante volte ha visto fuori dalla sede dell’ATM. Protestavamo, in modo pacifico, per il nostro diritto al lavoro quando in città giravano la miseria di 12 autobus, e anche quando ha preferito – o meglio scelto – di lasciare a casa padri di famiglia e assumere dei ragazzini. No, non stiamo portando avanti una guerra tra generazioni. Su questo passaggio, infatti, occorrono un paio di precisazioni.

Facile parlare di trasparenza rispetto al passato, ma contano i fatti. Anche noi ex interinali abbiamo fatto una selezione pubblica, chiaramente tramite agenzia interinale, e siamo stati selezionati tra 800 candidati grazie all’esame dei titoli e dopo due colloqui e una prova di guida. La graduatoria fu pubblicata su tutte le testate giornalistiche, con tanto di nomi e cognomi e non con i codici come accade negli ultimi bandi. Questa è trasparenza?

O, altro quesito che poniamo, non volevate che si scoprisse che non potevate proporre il contratto da apprendista dato che alcuni di loro avevano già avuto questa tipologia di contratto?  Quando c’è la giusta motivazione, forse, è facile trovare il parere legale veloce e positivo? Come nel caso dell’assunzione di altre 20 unità con la scusa del carro attrezzi (occorre la patente C): chissà, forse, l’avrà “confuso” la vicinanza con qualche sindacalista poco avvezzo alla materia? Infine, abbiamo sempre chiesto un concorso per “metterci in gioco” e tentare di avere una chance concreta per entrare in azienda. Restiamo speranzosi, nonostante lei ricordi spesso di come si tratti di una long list. Le vogliamo ricordare ancora altro: non sarà certamente casuale che quando lei ha pubblicato una selezione attraverso il centro per l’impiego figurassero 27 di noi tra i primi 30. Non può essere un caso se chi, esausto, ha deciso di andare in altre aziende abbia vinto facilmente i concorsi trovando così lavoro.

Noi siamo qualificati e con esperienza. Allora, ci domandiamo: non sarà che fosse consapevole che il requisito dell’età fosse l’unico che non avremmo avuto? Speranzosi che si sia ricordato di noi. Le auguriamo un buon proseguo aziendale, sia per lei che per i cittadini».

 

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