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Messina, Gioveni: «AMAM solerte con le bollette, ma dov’è il bonus idrico?»

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Bollette e accise degli anni precedenti, AMAM chiede agli utenti di mettersi in regola, ma dov’è il bonus idrico destinato alle famiglie a basso reddito di Messina? A chiederselo è il consigliere comunale Libero Gioveni (Fratelli d’Italia), che sollecita (di nuovo) l’Azienda.

Dopo l’interrogazione di marzo 2023, il consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, torna alla carica e chiede all’AMAM di fare chiarezza sul bonus idrico. Di cosa si tratta? Di una misura pensata per le famiglie a basso reddito e recentemente modificata dall’esecutivo: «Il Governo Meloni – spiega Gioveni – attraverso l’ultima Legge di Bilancio, ha ampliato la fascia delle famiglie aventi diritto al bonus per luce e gas portando la soglia massima del valore ISEE da 12.000 a 15.000 euro, mentre quella per avere diritto al bonus idrico (quindi da parte di Amam) è di 9.530 euro, che consentirebbe, avendo uno sconto in bolletta, di non pagare la quantità minima di acqua per persona individuata per soddisfare il bisogno essenziale di 50 litri di acqua per persona al giorno, ossia 18,25 metri cubi all’anno».

Dal 2021, il bonus idrico viene riconosciuto in maniera automatica: «Non è più necessario – chiarisce Gioveni – presentare istanza alla società erogatrice ma è obbligatorio presentare una DSU (Dichiarazione Sostituiva Unica) per elaborare l’ISEE; in questo modo l’INPS riconosce se la famiglia è in possesso dei requisiti, che così vengono trasmessi al SII (Sistema Informatico Integrato), che a sua volta, abbinando i dati ricevuti, consente di erogare i bonus direttamente sulle bollette!».

In sostanza, come spiega l’ARERA: «Nel caso del bonus sociale idrico la ricerca della fornitura da agevolare è effettuata dal Gestore Idrico territorialmente competente (individuato dal SII), che dispone di circa 2 mesi per individuare tale fornitura e verificare che rispetti i requisiti di ammissibilità previsti dalla normativa. Nel caso di esito positivo di tali verifiche, il Gestore è tenuto ad applicare il bonus sociale idrico nella prima fattura emessa nei confronti dell’utente finale». I dettagli (e un esempio) a questo link.

Di fronte alle segnalazioni dell’utenza, il consigliere Libero Gioveni sollecita quindi l’Azienda: «L’AMAM – afferma – è stata solerte ad inviare a casa degli utenti delle bollette salate chiedendo le accise degli anni precedenti che peraltro sembrerebbero essere già prescritte, ma ancora non risponde alla mia interrogazione sul mancato riconoscimento per legge del bonus idrico alle famiglie a basso reddito!».

Bonus idrico: l’interrogazione

Proprio a proposito dell’interrogazione del 14 marzo, il consigliere Gioveni precisa: «La cosa ancora più grave – sottolinea – e su cui certamente prenderò provvedimenti nel rispetto dell’attività ispettiva in capo ai consiglieri comunali è il fatto che ad oggi sono trascorsi già 45 giorni dalla mia interrogazione del 14 marzo, già ben oltre dei 30 giorni massimi previsti dall’art. 43 del D.Lgs. 267/2000 per ricevere il giusto riscontro, nonostante il mio sollecito fatto recentemente in Commissione alla presidente dell’azienda Loredana Bonasera. Pertanto – conclude – se entro al massimo 5 giorni non avrò ancora ricevuto risposta nel merito del mancato riconoscimento del bonus idrico, mi troverò costretto a segnalare l’inadempienza di legge all’Assessorato Regionale alle Autonomie Locali e certamente ad ARERA, artefice delle disposizioni per le tariffe agevolate per luce, gas e acqua».

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