Messina. Il Garante apre un’istruttoria sulle presunte “liste dei non vaccinati”

Pubblicato il alle

2' min di lettura

L’Autorità Garante della Privacy ha aperto un’istruttoria in merito alle “liste dei non vaccinati” che, secondo notizie di stampa, il Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid-19, Alberto Firenze, avrebbe fornito ad alcuni sindaci della provincia di Messina. In merito è intervenuto il Primo Cittadino di Barcellona Pozzo di Gotto, Giuseppe Calabrò: «Non c’è stato alcuno scambio di dati sensibili e personali e nessuno ha mai usato questi dati».

Nei giorni scorsi la Gazzetta del Sud ha riportato la notizia secondo cui a seguito di una riunione tra il Commissario Firenze e alcuni sindaci del comprensorio messinese, questi avrebbero ricevuto la lista delle persone non vaccinate residenti nel Comune di riferimento. Su questa circostanza, da verificare, il Garante della Privacy ha aperto un’istruttoria: «Con la richiesta – si legge in una nota dell’Authority –, indirizzata anche all’Azienda sanitaria provinciale di Messina ed al suo Dpo, il Garante intende verificare se vi sia stata effettivamente la comunicazione dei nominativi ai sindaci in contrasto con quanto previsto dall’ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n. 84/2021 che prevede la comunicazione del solo numero dei vaccinati giornalieri». L’Autorità, inoltre, intende accertare il rispetto delle indicazioni fornite con il decalogo sul corretto trattamento dei dati nell’ambito delle azioni promozionali per la vaccinazione anti-covid, inviato a fine luglio a Regioni e Province autonome.

Sulla vicenda delle presunte “liste dei non vaccinati” fornite presumibilmente ai Primi Cittadini è intervenuto il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Giuseppe Calabrò, che – riporta l’agenzia di stampa Ansa – ha dichiarato: «Se verrò chiamato, alle autorità competenti dirò quanto avvenuto in quella riunione con il Commissario Covid-19 della provincia di Messina e noi sindaci. Ma dovrebbero essere le autorità sanitarie a spiegare meglio la vicenda. Non c’è stato alcuno scambio di dati sensibili e personali e nessuno ha mai usato questi dati. A parte questo, lo dico anche da avvocato penalista, credo sia importante considerare il particolare ruolo che sulla sanità hanno i sindaci e che riveste un’importanza particolare nella vicenda».

(276)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.